Arrivano chiarimenti sulla riforma delle professioni: il Ministero della giustizia annuncia un testo che, secondo quanto scritto da ItaliaOggi, dovrebbe essere pronto entro la prossima settimana. Il Ministero prosegue per la propria strada: bisogna costruire la base del dpr entro una settimana. A partire da tale base di principi (una sorta di road map) le singole categorie emaneranno provvedimenti di autoregolamentazione.
Ma è già battaglia promessa dagli ordini: si annunciano ricorsi contro un provvedimento giudicato incostituzionale. Alcuni auspicano un’eventuale slittamento dei tempi per applicare la riforma, al 31 dicembre 2012. Il tutto, appunto, mentre l’atteso regolamento sulle Società tra professionisti (Stp) langue ed è in via di definizione quello sui parametri per le liquidazioni giudiziali. La patata bollente. Cosa non piace ai professionisti?
La sua scadenza era prevista dalla legge 183/2011 il 14 maggio. Il testo sulle Stp che, come una patata bollente, stava rimbalzando da tempo (prima dell’annucio dell’arrivo del testo la prossima settimana) dalle mani dei tecnici del ministero della giustizia a quelle dello sviluppo economico e viceversa, ha creato perplessità tra gli stessi ordini.
Ai professionisti non piace troppo la possibilità contenuta nella bozza in circolazione (che nessuno ha mai visto) che i soci di capitale possano avere partecipazioni a più società tra professionisti, mentre i professionisti a una sola. Un passaggio ritenuto incostituzionale. Gli ordini hanno chiesto di ridurre il peso del socio di capitale nella norma primaria di riferimento: i professionisti, cioè, devono avere la maggioranza dei due terzi nelle deliberazioni.
Il dpr di conclusione della riforma generale ha invece un termine di pubblicazione previsto dalla legge per il 13 agosto prossimo. Ma, come chiarito dalla giurisprudenza costituzionale, esso non potrà essere applicato a tutte le categorie. E questo rappresenta un altro problema.
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