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RIFORMA DEL LAVORO: CADE L’ONERE DELLA PROVA PER I LAVORATORI, IL GOVERNO ANNUNCIA DISCUSSIONE IMMINENTE

“Lo sciopero non è un’arma vecchia” ci crede e ne ribadisce l’importanza Susanna Camusso, ai microfoni di Radio Due durante la trasmissione “Un giorno da pecora”.
Il leader della Cgil ha parlato di sciopero generale che scatterà a meno che il governo non decida di rivedere la riforma del lavoro, il fronte sindacale sarebbe pronto ad un ammorbidimento solo in cambio della revisione sulla possibilità di reintegro che la riforma non contempla per tutti i casi di licenziamento.
Un punto a favore ottenuto però dalle parti sindacali riguarda l’eliminazione dell’onere della prova a carico del dipendente, come riportato nell’ultima bozza del documento.
Secondo l’ultimo aggiustamento del testo: “laddove il giudice accerti l’insussistenza del giustificato motivo oggettivo di licenziamento ordina il pagamento di un’indennità risarcitoria onnicomprensiva, tra 15 e 27 mensilità di retribuzione”.
Nel caso in cui la tesi del lavoratore risulti fondata, si applicherà la tutela prevista per gli altri licenziamenti, cioè il reintegro, nel caso dei discriminatori, e il reintegro o l’indennizzo, nel caso dei disciplinari.
Per giustificato motivo di licenziamento individuale si intende una situazione che contempla la crisi dell’impresa, la cessazione dell’attività e, anche solo, il venir meno delle mansioni cui era in precedenza assegnato il lavoratore.
Fino ad ora se si accertava l’effettiva inconsistenza del giustificato motivo, comprendente uno dei suddetti casi, si procedeva con il reintegro del lavoratore, il risarcimento del danno e la corresponsione dei contributi mancati.
Ora è pur vero che il reintegro per motivo economico non è più previsto ma diversamente da quanto accadeva in precedenza, qualora si accerti che il licenziamento è stato determinato da ragioni discriminatorie o disciplinari, è il giudice a garantire la tutela del lavoratore.
La variazione dell’articolo comporta comunque una maggiore assistenza per i lavoratori che non dovranno più ricorrere all’onere della prova per dimostrare le proprie ragioni.
Salvo ulteriori modifiche verso cui la Fornero non sembra incline, la riforma così varata potrebbe arrivare sul tavolo delle discussioni già in serata o tutt’al più nella mattina di domani.
Si attendono nuovi sviluppi, ma la partita è ancora aperta ed al momento conterebbe su un apparente parità tra parti governative e rappresentanti dei lavoratori.

Arianna Esposito

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