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RIAPERTO IL TERMINE PER LA PRESENTAZIONE DI EMENDAMENTI ALLA LEGGE COMUNITARIA 2008

Si sta svolgendo al Senato, presso la 14a Commissione permanente (Politiche dell’Unione europea) la discussione sul disegno di legge n. 1078 recante “disposizioni per l’adempimento di obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia alle Comunità europee”. Nella prossima settimana, si continuerà l’illustrazione del disegno di legge da parte dei relatori e, quindi, si passerà alla discussione generale congiunta, anche se è probabile aspettarsi una sospensione, durante la sessione di bilancio, causata della trasmissione dei documenti riguardanti la manovra finanziaria.
Il disegno di legge in esame riproduce, in buona parte, i contenuti del disegno di legge comunitario per il 2008 (che, a causa dello scioglimento anticipato delle Camere, non fu possibile esaminare e approvare), salvo l’introduzione di nuove direttive da recepire e l’espunzione di quelle disposizioni che, per motivi di urgenza, sono state trasferite nel cosiddetto decreto “salva-infrazioni” (n. 59 dell’8 aprile 2008). Tale decreto, come molti ricorderanno, contiene il famoso emendamento “salva Rete 4” con cui il Governo tenta di rispondere alle obiezioni mosse dall’Europa alla legislazione italiana sul tema della distribuzione delle frequenze tv. Il decreto legge, infatti, assegna al Ministero per lo Sviluppo Economico, il compito di riassegnare le frequenze tv per il digitale terrestre. L’emendamento prevede che, entro tre mesi dalla conversione del decreto, saranno ridefinite dal Ministero le licenze per il digitale terrestre nel rispetto dei principi comunitari, attraverso “procedure di evidenza pubblica” e con “criteri obiettivi, proporzionali, trasparenti e non discriminatori”. I soggetti destinatari di tali frequenze “devono assumere l’impegno di digitalizzare l’intera rete assegnata entro la data fissata per la completa conversione delle reti televisive in tecnica digitale”.
Ma il disegno di legge n. 1078 è importante in materia di audiovisivo e telecomunicazioni soprattutto perché, nell’art. 17, delega il Governo ad adottare un decreto legislativo per l’attuazione della direttiva 2007/65/CE che modifica la direttiva 89/552/CE (direttiva televisione senza frontiere) allo scopo di adeguarla allo sviluppo tecnologico e agli sviluppi del mercato nel settore audiovisivo in Europa. La scadenza della delega coincide con il termine per l’attuazione della direttiva 2007/65/CE previsto per il 19 dicembre 2009. In particolare, l’esercizio della delega in materia di “inserimento dei prodotti” è vincolato al rispetto di tutte le condizioni e dei divieti previsti dalla direttiva 89/552/CEE (come modificata dalla direttiva 2007/65/CE), tra cui, per esempio, il divieto di introdurre pubblicità nei programmi per bambini e, in ogni caso, di pubblicizzare prodotti a base di tabacco o medicinali soggetti a prescrizione medica.
Fabiana Cammarano

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