Dalla redazione di Liberazione:
«Liberazione non è più in edicola dal 1 gennaio ed è impegnata in una difficile vertenza con la società editrice, la Mrc. Da alcuni giorni l’edizione in pdf di Liberazione e il sito Liberazione.it sono bloccati per decisione della direzione del giornale e dell’editore Mrc, una Spa il cui socio unico proprietario è Rifondazione Comunista. Questa scelta che giudichiamo ingiusta e autolesionista è stata presa, a detta dell’editore e della direzione, in risposta ai toni assunti dal dibattito sindacale e dalla “ingovernabilità” del giornale.
Dal 28 di dicembre giornalisti e poligrafici di Liberazione realizzavano giornale e sito dopo aver occupato la redazione di viale del Policlinico a Roma e deciso di trasformare la loro lotta nella costruzione quotidiana del giornale: questo malgrado la richiesta di cassa integrazione a zero ore da parte dell’azienda, la messa in ferie coatte di lavoratrici e lavoratori e la proposta che di Liberazione rimanesse solo una “fiammella” ordine con un giornalista, un poligrafico, oltre a direttore e vicedirettore.
La nostra battaglia perché il governo Monti ripristini le risorse per il Fondo per l’editoria – e la vicenda di Liberazione è diventata rapidamente un simbolo delle oltre cento testate la cui sopravvivenza è oggi minacciata – è resa oggi più debole da questo silenzio che ci viene imposto. L’homepage del nostro sito, e ciascuno può rendersene conto da solo, parla del resto chiaro. Chiediamo alla Mrc e alla direzione di Liberazione di tornare sulla loro decisione e di restituire ai lavoratori, a tutti i lettori e ai militanti di Rifondazione, il giornale».
Solo gli iscritti all’albo professionale, cioè i giornalisti, possono firmare i comunicati stampa. Ciò che…
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