Il Tar del Lazio ha rigettato i ricorsi presentati contro il regolamento dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni in materia di diritto d’autore. Il Tribunale amministrativo ha difatti riconosciuto la sussistenza di poteri regolamentari e di vigilanza esercitati da Agcom.Attraverso tali poteri ha anche la facoltà di adottare le misure ritenute necessarie per porre termine alle violazioni della disciplina sul diritto d’autore, attraverso interventi che si pongono in concorrenza e non in sostituzione di quelli già attribuiti all’autorità giudiziaria.
Si chiude così una storia di ricorsi che va avanti dal 2014 quando, nel mese di marzo, è entrato in vigore il regolamento Agcom per il diritto d’autore online.
Il Regolamento permette di segnalare eventuali violazioni del copyright direttamente all’Autorità e se l’istanza è stata presentata in maniera corretta, chiede agli internet provider e agli hosting provider del sito pirata di impedirne l’accesso e questi ultimi devono rimuovere i contenuti pirata dai propri server. Se il contenuto contestato non viene rimosso nei tempi previsti, Agcom invia l’ordine di blocco. La procedura apparentemente semplice e lineare è però onerosa, pagano i cittadini e le telco che finanziano l’Autorità e non l’industria del copyright, per attuare un “enforcement” che secondo Assoprovider costa ben 12 milioni di euro annui agli ISP che devono eseguirne gli ordini.
Al momento della sua introduzione, le proteste non tardarono ad arrivare soprattutto da parte delle associazioni che si battono per la libertà della rete. “La procedura dell’Autorità è ingiusta: un esercizio di repressione sul web che non prevede alcun ricorso alla Magistratura come prescrive invece il nostro Ordinamento e la nostra Costituzione”, dicevano Altroconsumo, Movimento Difesa del Cittadino, Assoprovider e Assintel, tra le prime a sostenere la battaglia.
Le associazioni hanno presentato un ricorso Tar Lazio per chiedere l’annullamento del provvedimento adottato dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni sul diritto d’autore. “La promessa che i due pilastri del provvedimento sarebbero stati la promozione dell’offerta legale e l’enforcement non è stata mantenuta: il Regolamento Agcom si occupa in realtà solo di questo secondo aspetto, la parte dedicata alla promozione del mercato legale appare al contrario blanda, senza alcuna effettività e quindi pressoché inutile”, sottolineavano le Associazioni.
La decisione di oggi presa dal TAR conferma invece che i poteri dell’Agcom sono sufficienti a garantire la tutela del diritto d’autore anche nel settore dell’online. (helpconsumatori)
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