La sede del Consiglio regionale della Puglia
La Regione Puglia accogliendo le rimostranze dell’Ordine e dell’Assostampa che rimproveravano criteri troppo stringenti, cambia i requisiti richiesti ai candidati al bando per comunicatori. Si tratta di uno dei 27 bandi che la Regione ha emanato, in cui sono stati messi a disposizione – tramite concorso pubblico – 209 posti a tempo pieno e indeterminato.Tra i vari profili individuati, quello di giornalisti e pubblicisti. Il busillis riguardava il titolo della laurea, individuata inizialmente in un settore specialistico della comunicazione e poi allargata a qualsiasi titolo. Così come richiesto, appunto, da Odg e Assostampa.
La notizia è stata resa ufficiale ieri, dopo la riunione della giunta che ha proceduto alle modifiche al bando. A dare l’annuncio è stato l’assessore al personale della Regione Puglia Gianni Stea che ha spiegato. “Il provvedimento di quest’oggi modifica il requisito di accesso per il bando riservato giornalisti e pubblicisti ampliando la partecipazione a tutti coloro che sono in possesso di qualsiasi titolo di laurea. Pur avendo seguito e rispettato pienamente la normativa per le procedure concorsuali, abbiamo inteso rendere quanto più equo e meritocratico questo concorso. Ringrazio l’Ordine dei Giornalisti e l’Assostampa Puglia per le giuste osservazioni che ci hanno proposto e che abbiamo accolto immediatamente, dimostrando l’assoluta collaborazione e condivisione istituzionale”.
Stea ha concluso: “Dalla pubblicazione del provvedimento su Gazzetta Ufficiale, la Formez, che gestisce la piattaforma Step One, renderà disponibile nel più breve tempo possibile la procedura informatizzata per le candidature, aggiornando i criteri di selezione e offrendo ad una platea più ampia possibile questa importante opportunità”.
La scelta della giunta ha riscontrato il plauso di Ordine e Assostampa che in una nota hanno ringraziato i politici: “Senza il determinante intervento del presidente Michele Emiliano e la disponibilità dell’assessore Gianni Stea, che hanno accolto le nostre sollecitazioni in un clima di confronto sereno e costruttivo il concorso pubblico sarebbe stato inibito a molti colleghi che, nonostante il possesso della laurea, non rientravano nella casistica dei requisiti previsti dal bando originario”.
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