Repubblica sciopera per Verdelli, il risiko delle nomine. In Gedi l’ombra dei tagli?

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Quella di ieri è stata una giornata campale, per Repubblica e per l’intero gruppo Gedi. Con le acquisizioni da parte di Exor, la finanziaria legata agli Agnelli, s’è definito anche il disegno delle direzioni delle testate del gruppo.

Carlo Verdelli ha lasciato la direzione di Repubblica, al suo posto arriverà da La Stampa Maurizio Molinari. Una scelta, questa di Molinari, che presuppone un cambio di marcia anche rispetto alla linea editoriale finora tenuta dal quotidiano fondato da Eugenio Scalfari. I giornalisti di Repubblica non l’hanno presa benissimo. Hanno stigmatizzato che il benservito al direttore sia stato ufficializzato proprio mentre su Twitter si teneva la manifestazione di solidarietà virtuale a Verdelli, fatto oggetto di continue minacce. Dopo un lungo braccio di ferro, dunque, è scattato lo sciopero: niente quotidiano in edicola e stop agli aggiornamenti sul web. Dalla notte di ieri stanno circolando anche altre voci relative a un presunto piano di tagli draconiani che sarebbe per essere presentato dall’Exor e che potrebbe interessare decine e decine di giornalisti. Conferme ufficiali, per ora, non ne arrivano. E lo sciopero, dunque, rimane intestato a una forma di solidarietà espressa nei confronti del direttore uscente Verdelli.

A La Stampa, invece, sarà direttore Massimo Giannini che gestirà anche le testate locali e il loro coordinamento. Cambia la direzione dell’Huffington Post: dopo l’addio di Lucia Annunziata, al timone del giornale online ci sarà Mattia Feltri che continuerà a tenere la sua rubrica del Buongiorno sul quotidiano torinese. Infine Linus diventerà direttore del polo radiofonico di Gedi.

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