Reporter senza frontiere: “Meno giornalisti uccisi nel 2013, ma aumentano i sequestri”

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Giornalista ucciso ad Aleppo
Giornalisti uccisi, Rfs presente il suo rapporto annuale
Giornalisti uccisi, Rfs presenta il suo rapporto annuale

Settantuno giornalisti sono stati uccisi nel 2013 nell’esercizio della loro professione, un numero in calo rispetto all’anno precedente, ma che si accompagna a un consistente aumento dei sequestri. Lo riporta l’organizzazione Reporter senza frontiere (Rsf) nel suo bilancio annuale.
Nel 2012, avevano perso la vita 88 cronisti. Nel 2013, il bilancio è “leggermente sceso” (-20 per cento), ma resta a “un livello elevato”, secondo Rsf, “Siria, Somalia e Pakistan confermano la loro posizione tra i cinque Paesi con più omicidi” per la professione, indica Rsf nel suo bilancio annuale delle violazioni della libertà di informazione, “sono raggiunti questo anno da India e Filippine, che prendono il posto di Messico e Brasile”.
Tra i giornalisti uccisi quest’anno, quattro su dieci sono vittime dei conflitti, sottolinea l’organizzazione. I 71 giornalisti uccisi nel 2013 appartengono in maggior parte alla stampa scritta (37 per cento), poi alla radio (30 per cento) e alla televisione (30 per cento). Solamente il 3 per cento sono espressione delle piattaforme di informazione online.

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