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Relazione Agcom. Cardani:”Rivedere le norme della Par Condicio”

“Come ho avuto più volte occasione di evidenziare, – sostiene Cardani nella sua relazione- la legge n.28/2000 denuncia sempre maggiori ed evidenti criticità applicative – specie nei periodi elettorali – rispetto alle quali è certamente auspicabile un nuovo intervento del legislatore che possa coniugare la irrinunciabile esigenza di assicurare una efficace tutela del pluralismo informativo, sottesa a valori costituzionali di rango primario, con l’evoluzione del panorama mediatico e politico”. Nel frattempo, “proprio nella consapevolezza di tali limiti applicativi l’Autorità, alla fine del 2013, ha avviato un processo di revisione della disciplina attuativa della legge medesima per il periodo non elettorale al fine di tenere conto, nei limiti consentiti a livello della normativa di rango secondario, dei cambiamenti intervenuti nelle modalità di fruizione del mezzo radiotelevisivo e nei format dei programmi”.  L’esperienza delle due più recenti campagne elettorali (elezioni politiche 2013 ed elezioni europee 2014), infatti, ha messo in luce come non mai che la “comunicazione politica”, genere sul quale il legislatore del 2000 aveva costruito il “baricentro” della par condicio, rappresenta in effetti un veicolo di informazione ormai superato: scarso seguito per i programmi nei quali gli spazi sono assegnati ai soggetti politici secondo criteri aritmetici. Mentre di contro, è cresciuta l’attenzione per i telegiornali e per i programmi di approfondimento che, prendendo le mosse da fatti di attualità, sono realizzati con format nuovi che attraggono l’interesse del pubblico per il tipo di confronto proposto. Per questo il presidente dell’Agcom sollecita “una profonda riflessione del legislatore, volta ad adeguare l’impianto normativo al nuovo quadro mediatico e politico di riferimento. In questo senso, procederemo quanto prima ad inviare una segnalazione al Governo evidenziando gli specifici profili di criticità della disciplina vigente”.

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