Il Presidente dell’Associazione Tv Locali FRT, Maurizio Giunco, è stato audito dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni in merito allo “Schema di nuovo regolamento relativo alla radiodiffusione terrestre in tecnica digitale”. In una nota diffusa dalla Frt, si apprendono le principali richieste formulate da Giunco, che riguardano:
– la possibilità di diffondere 4 programmi di cui uno in tecnica HD e 3 in SD nel caso di diffusione in blocchi misti, in aggiunta a quanto previsto dall’art. 1 (6 programmi in SD o tre in HD);
– l’obbligo, ai fini del rilascio alle emittenti comunitarie dell’autorizzazione per fornitore di servizi di media audiovisivi in ambito nazionale, di un patrimonio netto minimo di 1 milione di euro;
– la dispensa dal richiedere una nuova autorizzazione per i soggetti (già autorizzati in analogico) che diffondono in simultanea contenuti radiofonici sulla piattaforma DVB-T;
– la non applicazione del limite di 6 LCN per i contenuti radiofonici trasmessi in DVB-T;
– l’obbligo per i soggetti già autorizzati all’estero di possedere gli stessi requisiti patrimoniali e di dipendenti previsti per le emittenti italiane;
– il mantenimento del tetto massimo di 5.165 euro (al posto di 10 mila) ai fini del rilascio dell’autorizzazione come fornitore di servizi di media audiovisivi in ambito locale;
– la conferma in ambito digitale delle norme già previste in analogico circa l’utilizzazione senza oneri aggiuntivi dei ponti di collegamento, transito di servizio, tele-allarmi direzionali ecc.;
– la possibilità di trasportare per gli operatori di rete locale fino a tre programmi nazionali;
– l’abrogazione della norma che riguarda le problematiche di sovrapposizione dei multiplex locali in quanto facilmente risolvibile con opportuni accorgimenti e in quanto lo stesso problema riguarda alcune emittenti nazionali.
– il diritto per i fornitori di servizi di media audiovisivi in ambito nazionale trasportati dagli operatori di rete in ambito locale di attribuzione dell’LCN nazionale;
– la riduzione a un decimo delle sanzioni per gli operatori di rete in ambito locale;
– il raggruppamento in un unico contributo che non deve essere superiore all’1% del fatturato, dei diritti d’uso delle frequenze, ponti di collegamento, diritti amministrativi, ecc.;
– la possibilità di mantenere il pagamento di tali diritti per tre anni a decorrere dalla data di completamento dello switch-off prima di procedere all’adeguamento;
– l’ampliamento del numero delle ore di trasmissione in interconnessione da 12 a 16 ore;
– l’abrogazione dell’obbligo di contabilità separata per ciascun marchio autorizzato e il mantenimento della separazione contabile per lo stesso soggetto limitatamente all’attività di operatore di rete locale e fornitore di servizi di media audiovisivi in ambito locale, cioè dell’attività televisiva vera e propria;
– l’introduzione di criteri definiti per l’obbligo di must carry a carico degli operatori di rete in ambito locale con riferimento alle modalità alle condizioni economiche del trasporto.