Stiamo ancora aspettando la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto, approvato dal Consiglio dei Ministri il 18 novembre, recante il regolamento che semplifica e riordina la disciplina e le procedure di erogazione dei contributi diretti e indiretti all’editoria. Il regolamento entrerà in vigore per i contributi relativi all’anno 2011.
Il regolamento introduce novità nel sistema di calcolo dei contributi che si articolano tra un importo fisso, pari al 50% dei costi “ammissibili” che risultano dal bilancio, e comunque non superiore a 2 milioni di euro per ciascuna impresa; ed un importo variabile, pari a 9 centesimi per ogni copia distribuita (fino a un massimo di 50 milioni di copie annue). L’ammontare complessivo dei contributi non può comunque superare il 60% dei costi. Quanto ai costi “ammissibili”, sarà un decreto del presidente del Consiglio dei ministri a disciplinarli, entro il 31 dicembre di quest’anno: un modo per restringere il numero degli attuali aventi diritto.
Introdotte anche disposizioni per favorire l’occupazione: le cooperative editrici potranno percepire i contributi solo se composte in prevalenza da giornalisti e solo se la maggioranza dei soci sia titolare di un rapporto di lavoro subordinato. Vengono premiati i giornali che “arrivano effettivamente nelle edicole”: finora i contributi venivano concessi in base al rapporto tra vendite e tiratura mentre, con le nuove norme, la percentuale si calcola sul venduto in base alla distribuzione, cioè alle copie giunte in edicola o vendute in abbonamento.
Per quanto riguarda la spedizione dei prodotti editoriali, il decreto del 21 ottobre 2010 ha introdotto le nuove tariffe per le imprese editrici di quotidiani e periodici iscritte al Registro degli operatori di comunicazione (ROC) recependo l’accordo raggiunto, lo scorso mese di luglio, tra le Associazioni di categoria degli editori e Poste Italiane. Nessuna notizia, invece, per il decreto con le tariffe postali per i giornali delle associazioni non profit.
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