Continua l’iter in Parlamento dello schema di regolamento sull’erogazione dei contributi all’editoria (AG 183) messo a punto dal sottosegretario Paolo Bonaiuti e approvato dal Consiglio dei Ministri il 28 ottobre scorso. Ottenuto il parere del Consiglio di Stato, il testo è passato alle Commissioni parlamentari che stanno esprimendo il loro parere (non vincolante).
Il regolamento in questione è diventato ancora più importante, a seguito dei tagli inflitti, attraverso il c.d. decreto milleproroghe all’emittenza radiotelevisiva locale, ai giornali degli italiani all’estero e ai giornali dei consumatori. Per salvare i giornali di partito e no profit dalla scure della finanziaria 2010 sono stati sacrificate altre importanti voci dell’informazione nel nostro Paese, riaprendo la questione della necessità di una riforma strutturale del comparto editoria e, in particolare, delle modalità di erogazione dei contributi pubblici.
Del resto è stata la stessa Autorità Antitrust ad evidenziare che, nonostante gli aggiornamenti alle regole per le provvidenze varati nel 2001, il contesto con il diffondersi di Internet sia talmente mutato da rendere necessaria “una profonda revisione dei criteri che presiedono all’erogazione dei contributi pubblici all’editoria, in modo da ridefinire i soggetti potenzialmente beneficiari e la ripartizione fra questi delle risorse delicate”. Secondo l’Antitrust è “imprescindibile un sollecito intervento del legislatore volto a rinnovare il quadro giuridico del settore, eliminando le disposizioni che limitano o impediscono il libero esplicarsi di dinamiche concorrenziali”.
Lo schema di regolamento ha ottenuto già il parere positivo delle Commissioni Comunicazioni e Affari Costituzionali del Senato e della Commissione Bilancio della Camera; deve ottenere ancora quello delle Commissioni Bilancio (Senato) e Cultura (Camera). Intanto si sono svolte audizioni con tutte le maggiori organizzazioni dei giornalisti, dei giornalai e degli editori.