Ancora novità per il Redditometro. A sorpresa il Garante per la Privacy ha deciso di bloccare l’invio delle ben 35 mila lettere pronte ad essere inviate dal Fisco ai contribuenti ritenuti a rischio evasione. Questi accertamenti hanno portato l’Amministrazione finanziaria ad inviare comunicazioni per avvertire i contribuenti che nelle proprie dichiarazioni dei redditi era stato rilevato uno scostamento superiore al 20% tra il tenore vita e i redditi effettivamente dichiarati all’Agenzia delle Entrate. Una volta ricevuta la lettera del Fisco, il contribuente ritenuto a rischio di evasione veniva invitato ad un vero e proprio contraddittorio per spiegare le ragioni di queste incongruenze. Questo modus operandi però non ha convinto affatto il Garante per la Privacy, che ha ritenuto opportuno bloccare le 35 mila lettere del Fisco. In modo particolare i dubbi del Garante riguardano la profilazione e l’individuazione dei destinatari delle segnalazioni e anche l’affidabilità dei dati presenti negli elenchi dell’Anagrafe tributaria. In poche parole, il Garante per la Privacy vuole fare chiarezza sul fatto che i dati dei contribuenti vengano utilizzati in maniera corretta e senza abusi. Non si tratta comunque di uno stop ufficiale almeno per il momento, ma a quanto pare il Garante della Privacy vuole prendersi un mese di tempo per analizzare a fondo la questione del Redditometro, per poi bloccare o dare l’ok ufficiale alle lettere del Fisco. Per avere notizie più precise in merito bisognerà aspettare l’emanazione del provvedimento del Garante per la Privacy ,che dovrebbe arrivare al termine dell’istruttoria, molto probabilmente ciò avverrà entro la metà del mese di ottobre.Ecco il perché il Garante ha deciso di non far partire le missive. Durante i primi mesi del 2013 di applicazione del Redditometro il Fisco ha esaminato attentamente le dichiarazioni dei redditi risalenti all’anno 2009.