La cacciata, avvenuta nelle scorse settimane di Pedro J. Ramirez, fondatore e direttore da 25 anni del quotidiano spagnolo El Mundo (Unidad Editorial), sta provocando un effetto domino nel mercato editoriale locale. Secondo quanto riferiscono siti iberici, anche il gruppo Prisa (indebitato con il sistema bancario per 3 miliardi) starebbe per dare il ben servito a Javier Moreno, direttore di El Pais, primo quotidiano iberico per diffusione. Al suo posto potrebbe insediarsi il responsabile di El Pais America, Antonio Cano. Regista del ricambio sarebbe il top manager Juan Luis Cebriàn. Lo scossone, che potrebbe seguire la rivoluzione impostata da Rcs per il suo principale quotidiano spagnolo, sta provocando forti malumori all’interno della redazione di El Pais e tra le varie anime sindacali e industriali. Dietro la possibile cacciata di Moreno ci sarebbero sempre i rapporti con la politica e il governo Rajoy, ovvero gli stessi motivi che per il mercato iberico avrebbero portato al benservito di Ramirez da El Mundo. Intanto, anche in Italia, proseguono le tensioni in seno al gruppo editoriale di via Rizzoli. Nel fine settimana si è infatti dimesso Carlo Pesenti (azionista con il 3,824%) di Rcs. E’ il quinto consigliere che si dimette nell’arco di un anno e mezzo dopo l’ex candiato governatore per la Lombardia, Umberto Ambrosoli, il finanziere Andrea Bonomi (InvestIndustrial), il socio Paolo Merloni e Giuseppe Vita (Unicredit e Axel Springer). Ora il board di Rcs, che dopo l’assemblea del 2012 che ha incoronato il presidente Angelo Provasoli e l’ad Pietro Scott Jovane era composto da 12 membri (oltre al presidente onorario Cesare Romiti), è composto solo da 8 persone. Pesenti si è dimesso per impegni personali, in seno al gruppo Italmobiliare-Italcementi, e per divergenze sulla gestione di Rcs targata Jovane.