La decisione della vendita della divisione Libri è stata presa all’unanimità dal Cda di Rcs e l’a.d Pietro Scott Jovane ha dunque proceduto alla firma del contratto con l’a.d. di Mondadori Ernesto Mauri. La società di Segrate da parte sua spiega, in una nota, che l’accordo consentirà al gruppo Mondadori di consolidare la propria presenza in Italia nel mercato dei libri trade e nell’editoria scolastica, nonché negli illustrati a livello internazionale.
“La Mondadori, di cui la mia famiglia è l’editore da ormai 25 anni, torna a crescere e compie un passo cruciale verso una sempre maggiore solidità – ha aggiunto Marina Berlusconi -. E’ anche un investimento sul futuro del nostro Paese e sulla qualità di questo futuro. Le dinamiche del settore spingono in tutto il mondo gli editori a unire le forze. Un processo che in Italia, dove gli operatori hanno dimensioni molto più piccole rispetto a quelli degli altri principali Paesi, risulta ancora più necessario. L’acquisizione della Rcs Libri va in questa direzione. Siamo determinati a mettere tutto l’impegno necessario per tutelare e valorizzare quel sistema di eccellenze editoriali e culturali di cui la Mondadori si trova al centro”. Il perimetro dell’operazione comprende l’intera quota (99,99%) posseduta da Rcs nella società, con le sottostanti partecipazioni. Al closing queste includeranno anche il 94,71% di Marsilio Editore spa. Il 58% posseduto in Adelphi Edizioni verrà invece ceduto al socio Roberto Calasso.
John Elkann ha intenzione di vendere Repubblica. E con l’eventuale cessione del quotidiano, Gedi verrebbe…
I governi vanno ritenuti responsabili delle morti dei giornalisti: lo afferma l’Ifj, la Federazione internazionale…
Il Papa vuole che si cominci a fare la pace partendo dalla comunicazione, dall’informazione, dal…
Il comitato di redazione di Askanews “chiama” il sottosegretario Alberto Barachini. I giornalisti dell’agenzia di…
Anche i pubblicitari si oppongono alla web tax: Federpubblicità snocciola numeri, dati e cifre per…
La manovra non piace agli editori perché non c’è “niente per il libro”. E l’Aie…