Un altro allarme sul fronte dell’editoria, dopo la chiusura di alcune testate e lo stato di allarme di giornali in difficoltà, arriva da un colosso come Rcs MediaGroup. I conti di via Solferino nei primi nove mesi dell’anno hanno registrato perdite per 380,5 milioni, rispetto ai 25,5 milioni dello stesso periodo dello scorso anno. I ricavi sono scesi da 1.364,2 milioni a 1.184,1 milioni. Il margine operativo lordo prima degli oneri e dei proventi non ricorrenti è invece positivo per 21,6 milioni, comunque molto meno degli 81,4 milioni dello scorso anno. Tra i dipendenti dell’azienda incomincia ad esserci agitazione. Ieri mattina i giornalisti dipendenti del gruppo avevano scritto una lettera all’azienda in cui chiedevano che al centro del piano di rilancio fosse messa la qualità dei contenuti e l’offerta giornalistica, indicendo una protesta davanti all’ingresso posteriore della palazzina del Corriere della Sera. Il timore è quello di una ristrutturazione aziendale massaccia, che faccia perdere il posto a tanti giornalisti. L’indebitamento finanziario netto di Rcs risulta a 875,6 milioni a fine settembre, mentre era di 981,7 milioni di euro alla fine del 2011.
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