La crisi dell’editoria non tocca i grandi manager. Rcs per il 2012 ha dato 333 mila euro al presidente del cda, Angelo Provasoli, e oltre 1 miliardo all’ad Pietro Scott Jovane. E anche Antonello Perricone, ex ad, nonostante il dubbio affare di Recoletos, ha ricevuto 3,7 milioni. E il gruppo del Sole 24 ore ha premiato il suo ad, Donatella Treu, con un bonus di 150 mila euro che ha causato uno sciopero di protesta dei dipendenti di Viale dell’Astronomia.
Ma procediamo con ordine.
Provasoli ha avuto, per il 2012, un compenso fisso, decretato dal comitato per la remunerazione, pari a 333 mila euro. Jovane, subentrato a luglio ad Antonello Perricone, ha totalizzato oltre 1 milione di euro per meno di anno di “servizio”: 375 mila euro di fisso, 675 mila di bonus e 16 con vari benefit. E lo stesso Perricone, che ha lasciato circa un anno fa la guida di Rcs, ha percepito ben 3,7 milioni di cui 3,3 relativi alla liquidazione (i dati sono stati riportati dal Corriere della sera, giornale edito proprio da Rcs).
E bisogna ricordarsi che Rcs è una società che ha perso negli ultimi due anni più di 800 milioni di euro: 509 solo nel 2012 e 78 nel primo trimestre del 2013. Infatti il gruppo che edita il Corriere della sera e la Gazzetta dello Sport sta rischiano di portare i libri contabili in Tribunale. Rcs ha urgentemente bisogno di nuovo denaro. E i soci (o meglio alcuni di essi) si accingono a ricapitalizzare. Se l’operazione avrà successo saranno immessi 400 milioni di euro entro luglio e 200 entro il 2015.
Viene da chiedersi il motivo, la “ratio”, con cui vengono concessi simili bonus e buonuscite. Tali riconoscimenti dovrebbero essere commisurati sulla “salute” della società e ai meriti di gestione. E invece sembrano sfuggire alla logica della efficiente e oculata direzione dell’azienda.
Ad esempio Perricone fu uno degli artefici dell’affare Recoletos, una società spagnola acquistata nel 2007 da Rcs per 1,1 miliardi di euro. Ma la società iberica si rilevò un business sbagliato. E una parte delle perdite e dei guai finanziari di Rcs sono imputabili proprio a quell’ “affare”, con tanto di 800 posti di lavoro a rischio e asset da dismettere (il cdr dello stesso Corsera ha anche raccontato la storia del “caso” Recoletos, affermando che i giornalisti non avrebbero pagato i guai fatti dai dirigenti). Ma questo non ha impedito a Perricone di percepire 3,3 milioni di liquidazione.
Ma la dicotomia tra buona gestione e stipendi percepiti non riguarda solo Rcs. Anzi. Ad esempio il cda del Sole 24 ore, qualche settimana fa, ha concesso all’ad del gruppo, Donatella Treu, un bonus di 150 mila euro per il 2012. Niente di male se la società generasse utili. Ma il gruppo controllato da Confindustria, negli ultimi quattro anni, ha perso 140 milioni di euro, di cui 46 solo nel 2012, l’anno del bonus. La Treu, confermata ad anche per il prossimo triennio, si era ridotta lo stipendio, pari a 540 milioni, del 10%. Ma il taglio è stato “super-compensato” dal bonus. Il tutto mentre è stato proclamato lo stato di crisi con contratti di solidarietà per 400 giornalisti e 850 poligrafici. Non a caso la decisione del cda del Sole è stata accolta dai dipendenti con uno sciopero generale.
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