Andrea Bonomi e soci (Diego Della Valle, Mediobanca, Unipol e Pirelli) hanno chiesto alla Consob la verifica di presunte irregolarità nello svolgimento dell’Opas (l’offerta pubblica di acquisto e scambio) su Rcs da parte di Cairo Communication. Sembrava che la battaglia per Rcs fosse terminata la scorsa settimana con la vittoria di Urbano Cairo, invece gli avversari, raccolti nella newco International Media Holding, non si sono ancora rassegnati del tutto.
L’esposto, in realtà, è stato presentato il 20 luglio da Della Valle che ha chiesto chiarezza e rassicurazioni. E due giorni fa anche Bonomi ha cambiato idea sulla linea da seguire (sembrava voler uscire di scena in maniera piuttosto tranquilla) e assecondare il socio. Ma Bonomi avrebbe addirittura rilanciato inviando una copia alla Commissione Nazionale per le Società e la Borsa e un’altra alla Procura di Milano. L’accusa mossa da Bonomi e soci storici di Rcs riguarda l’acquisizione e lo spostamento di alcuni pacchetti di azioni. Ad esempio il 4% di titoli comprati da Equita, consulente di Cairo Communication, ma anche il 4,2% acquistato il 15 luglio dallo stesso editore piemontese sul mercato dei blocchi.
La materia sembra piuttosto ingarbugliata, anche perché ipotizzerebbe un accordo tra più soggetti mirato a un obbligo di sottoscrizione dell’offerta. Ma le possibili interpretazioni sono disparate, soprattutto per quel che riguarda i pacchetti di azioni che andrebbero presi in considerazione.
Per il momento la Consob non ha accolto con favore l’esposto della Imh e, con una nota emessa prima della chiusura della Borsa, l’authority presieduta da Giuseppe Vegas non ha sospeso in via cautelare l’Opas di Urbano Cairo lanciata su Rcs. Nella nota si legge in particolare che la Consob “non ha ritenuto, allo stato, sussistenti i presupposti per la sospensione cautelare dell’offerta Cairo”, anche se la stessa Commissione ha ammesso di riservarsi ulteriori accertamenti.
Nel frattempo la società guidata da Bonomi ha confermato il dato sulle adesioni alla propria offerta di acquisto di Rcs (37,7%) e, anche se su Rcs potrebbe aprirsi un nuovo caso Mondadori (ricordate la guerra tra Berlusconi e De Benedetti?), la Borsa ha dato il via libera agli acquisti per Rcs e Cairo Communication. Il patron di La7, dal canto suo, ha fatto sapere di essere tranquillo e che “il tema sollevato dalla cordata Bonomi non sussiste. Inoltre sono molto soddisfatto perché abbiamo avuto grande riscontro non solo dagli investitori istituzionali ma anche dal pubblico dei risparmiatori, risultato più del triplo dell’Opa concorrente”.
Ma qualcosa potrebbe muoversi sottotraccia, anche se per il momento nessuna decisione è stata presa: secondo alcune fonti, l’avvocato Sergio Erede, in questi giorni a Parigi, starebbe valutando la possibilità di fare un controesposto da parte di Cairo contro Bonomi e soci. Una possibilità che arricchirebbe ulteriormente il capitolo legale di questa sfida che sembrava ormai conclusa, ma che forse ci riserverà ancora altri strascichi.
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