Rcs, Cdr Corsera: “Vendita sede è folle, non esclusi esposti”

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Corriere della Sera, la storica sede di via Solferino
Corriere della Sera, la storica sede di via Solferino

Il comitato di redazione del Corriere della Sera annuncia in una nota che ”continuerà a percorrere tutte le strade per promuovere un’azione di responsabilità nei confronti dei consiglieri” che hanno approvato la vendita dell’immobile con la sede del quotidiano in via Solferino, ”senza escludere anche eventuali esposti alla magistratura”.
Il Cdr spiega di considerare la decisione ”un atto folle dal punto di vista finanziario e uno sfregio inaccettabile all’identità del Corriere della Sera”.
”Svendere” per poi riaffittare, secondo i rappresentanti dei giornalisti, ”è esattamente ciò che non farebbe qualunque persona di buon senso” e comporta ”un danno permanente allo stato patrimoniale del gruppo” dando ”solo un sollievo transitorio e apparente ai conti, ma che peserà nel medio-lungo periodo sulla solvibilità del gruppo”.
”Fin d’ora è chiaro che l’operazione mette in luce un intrico di conflitti di interesse che tocca soggetti azionisti di giornali concorrenti (ed è il caso della Fiat) e società nello stesso tempo azionisti e creditori di Rcs (ed è il caso di IntesaSanpaolo) – afferma il Cdr del Corriere -. Senza contare il fatto che l’advisor dell’operazione, banca Imi, fa parte proprio di Intesa SanPaolo. Nei mesi scorsi il comitato di redazione aveva cercato di coinvolgere le autorità cittadine, a cominciare dal sindaco di Milano, Giuliano Pisapia. Oggi, con amarezza, il Cdr registra l’assoluta indifferenza mostrata dalle istituzioni rispetto a una spregiudicata operazione finanziaria che consegna un pezzo dell’identità storico-culturale di Milano e del Paese a un fondo speculativo che potrà farne l’uso più conveniente”.
“Il Comitato di redazione – conclude il comunicato del Cdr del Corriere – si augura di trovare al suo fianco anche la direzione del giornale”.

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