L’Ivass, il cui nome significa Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni, si occupa di raccogliere i dati riguardanti gli incidenti stradali. L’istituto contiene una banca dati divisa per coloro che sono i danneggiati e coloro che hanno avuto la funzione di soli testimoni e così vengono schedati anche coloro che con l’incidente non c’entrano nulla. Lo Sportello dei diritti ha deciso di denunciare tutto ciò, poiché queste banche dati sono fraudolente e sono una delle cause che rendono più care le polizze auto, le quali aumentano sempre più. Così le assicurazioni si ritrovano ad avere milioni di schedature di persone che non hanno mai fornito i propri dati personali: ciò lede la privacy e la riservatezza dei cittadini, i quali dovrebbe acconsentire al trattamento delle proprie generalità. La raccolta dell’Ivass va perciò contro la legge, poiché è esplicitamente dichiarato che dovrebbe essere fornita, a tutti coloro che ne sono coinvolti, una normativa che dichiari per quale motivo vengono richiesti i propri dati, quale uso ne verrà fatto, in che modo verrà mantenuta la loro sicurezza e a chi richiederne l’accesso in futuro. In questi ultimi giorni è partita così un controllo sull’Ivass, richiedendo un garante che possa portare allo scoperto eventuali disfunzioni di tutto il sistema: non è giusto che le persone si ritrovino schedate inconsapevolmente, anche perché la privacy è uno dei diritti fondamentali dell’essere umano. Si spera che venga fatta chiarezza sulla questione, affinché venga rispettata la legge.