Nuovo balzo della disoccupazione giornalistica e forte incremento del ricorso agli altri ammortizzatori sociali. È quanto emerge dall’annuale rapporto Lsdi sulla professione giornalistica in Italia (curato da Pino Rea) in corso di presentazione questa mattina a Roma, dalle 10.30, nella sede della Fnsi (il sindacato unitario dei giornalisti italiani).
Nel 2011 e nel 2012, infatti, le indennità di disoccupazione pagate dall’Inpgi (l’istituto previdenziale del giornalismo italiano) sono cresciute del 6,7%, passando da 1.514 a 1.615 assegni versati nello scorso anno. Si tratta dell’8,4 per cento della popolazione attiva nel campo del lavoro subordinato e del 3,4% rispetto a tutta la popolazione attiva iscritta all’Inpgi. I disoccupati effettivi, però, erano nel 2012 quasi il doppio, se si fa riferimento all’elenco nazionale di disoccupazione previsto dal Contratto di lavoro, che al 31 dicembre 2012 registrava 3.126 iscritti (+ 4,7% rispetto all’anno precedente). Ma anche gli altri ammortizzatori sociali hanno fatto registrare un aumento considerevole: la spesa complessiva per la disoccupazione giornalistica nel 2012 è stata infatti di 11,6 milioni di euro (+ 9% sul 2013).
Per la cassa integrazione straordinaria sono stati spesi 3,6 milioni (+28,3%), per la solidarietà 7,9 milioni di euro (+193%). Complessivamente, nel 2012, la spesa sostenuta per fare fronte alla crisi dell’editoria è stata pari a 23,1 milioni di euro, con un aumento di 7 milioni sul 2011 (+ 43,2%).
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