Secondo lo studio, tra i nuovi media è Internet il mezzo di comunicazione che registra il massimo tasso di incremento dell’utenza tra il 2011 e il 2012 (+9%), arrivando al 62,1% degli italiani, erano il 27,8% dieci anni fa. Sempre secondo i dati del rapporto a navigare su Internet sono soprattutto i giovani, 90,8%, le persone più istruite, diplomate o laureate, 84,1%, e i residenti delle grandi città con più di 500.000 abitanti, 74,4%. Gli iscritti a Facebook passano dal 49% dello scorso anno all’attuale 66,6% degli internauti, ovvero il 41,3% degli italiani e il 79,7% dei giovani e YouTube, che nel 2011 raggiungeva il 54,5% di utenti tra le persone con accesso a Internet, arriva ora al 61,7%, pari al 38,3% della popolazione complessiva e al 79,9% dei giovani.
I telefoni cellulari sono ormai utilizzati dall’81,8 per cento della popolazione italiana, con un numero di utenti che è cresciuto del 2,3 per cento, anche grazie agli smartphone (+10 per cento in un solo anno), la cui diffusione è passata tra il 2009 e il 2012 dal 15 per cento
al 27,7 della popolazione. Il rapporto sottolinea inoltre che gli smartphone si trovano tra le mani di più della metà dei giovani (54,8 per cento), i quali utilizzano anche i tablet (13,1 per cento) più della media della popolazione (7,8 per cento).
In Italia la televisione ha un pubblico che coincide sostanzialmente con la totalità della popolazione, 98,3%, ed è seguita dalla radio, ascoltata dall’83,9 per cento delle persone. Il rapporto evidenzia inoltre un incremento del pubblico televisivo pari allo 0,9 per cento nel 2012 rispetto al 2011 ma anche un consolidamento del successo delle tv satellitari (+1,6 per cento), della web tv (+1,2 per cento) e della mobile tv (+1,6 per cento). Non solo: oggi un quarto degli italiani collegati a Internet (il 24,2 per cento) ha l’abitudine di seguire i programmi sui siti web delle emittenti televisive e il 42,4 per cento li cerca su YouTube per costruirsi i propri palinsesti su misura. Queste percentuali aumentano tra gli internauti di 14-29 anni, salendo rispettivamente al 35,3 e al 56,6 per cento. Per quanto concerne la radio, si è registrato un aumento del pubblico del 3,7 per cento in un anno. E anche in questo caso internet svolge un ruolo importante perchè, si legge, la radio ascoltata via web tramite il pc è cresciuta del 2,3 per cento e dell’1,4 per cento è aumentato l’ascolto per mezzo dei telefoni cellulari, che stanno soppiantando un mezzo digitale di prima generazione come il lettore portatile di mp3 (-1,7 per cento). I quotidiani registrano un calo di lettori pari al 2,3%, li leggeva il 67% degli italiani cinque anni fa, oggi sono diventati solo il 45,5%. In questo scenario, le testate online contano il 2,1% di contatti in più, 20,3% di utenza.
Secondo i dati del rapporto, la free press perde l’11,8% di lettori, il 25,7% di utenza, meno 1% i settimanali, il 27,5% di utenza, +1% i mensili il 19,4% di utenza, meno 6,5% l’editoria libraria. Ormai meno della metà degli italiani legge almeno un libro all’anno, il 49,7%, anche se si segnala un più 1% per i libri elettronici, gli ebook. Tra i giovani la disaffezione per la carta stampata è più grave: tra il 2011 e il 2012 i lettori di quotidiani di 14-29 anni sono diminuiti dal 35% al 33,6%, quelli di libri dal 68% al 57,9%.
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