Secco no del Ministro dell’Economia Piercarlo Padoan alla concentrazione tra Raiway ed Ei Towers. Padoan ha negato l’esistenza di una trattativa con Mediaset precedente al lancio dell’offerta pubblica. Per il Ministro il mantenimento del 51% delle azioni in mano pubblica, stabilito dal dpcm del 2 settembre 2014, indica la volontà dello Stato di rimanere un attore di primo piano. Padoan fa spallucce sull’eventuale formazione di un operatore tripolare, frutto di una fusione tra Rai, Mediaset e Telecom per quello che riguarda la gestione delle torri di trasmissione. . Secondo alcune indiscrezioni l’operatore telefonico potrebbe decidere di entrare nella partita per Raiway con la sua controllata Inwit, che possiede 11.000 torri del valore di 1 miliardo di euro. Il Ministro dell’Economia ha ribadito le motivazioni alla base della cessione di quote minoritarie di Raiway. La logica è quella di verificare quali partecipate possano essere in grado di abbattere il debito e aumentare l’efficienza. Le parole di Padoan hanno suscitato reazioni variegate nell’ambiente politico. Renato Brunetta (Fi) ha lanciato l’hashtag # buuu per protestare contro la politica protezionista del Governo. Mostra diffidenza il presidente della Commissione Vigilanza, Roberto Fico (M5S): “Non mi fido del governo. Il 51% non garantisce il controllo in mano pubblica. I patti parasociali possono dare forti poteri agli operatori privati”. Un altro importante diniego è arrivato anche dall’ad della Rai, Luigi Gubitosi. Oggi si attende la risposta della Rai alla Consob in merito a chiarimenti sulla governance della controllata. Pare che la tv di Stato userà nelle sue argomentazioni la che mette sotto protezione pubblica settori di rilevanza strategica del paese. Una disposizione della legge prevede speciali poteri di veto per il Presidente del Consiglio dei Ministri.
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