Sale l’attesa per i nomi che le forze politiche esprimeranno per il Cda Rai oggi alle 14 in Commissione di Vigilanza. Sembra certa la candidatura di Antonio Campo Dall’Orto, dirigente Viacom e renziano doc, per la poltrona di direttore generale (figura che si evolverà in seguito in quella di amministratore delegato delineata nella riforma). Meno facile si sta rivelando per i partiti trovare la quadra sul nome del presidente. Per eleggerlo sono necessari i due terzi dei voti della Commissione di Vigilanza. Pertanto al Pd è necessario allearsi con Forza Italia o con il Movimento Cinque Stelle. Non dovrebbe dare problemi la minoranza del partito. Il senatore Federico Fornaro, membro del Pd e della Commissione, ha affermato che i dissidenti non si nasconderanno dietro il voto segreto. I nomi più accreditati nelle ultime ore sono quelli di Marcello Sorgi, Mario Anselmi, Franco Bassanini e Paolo Mieli. Ma Bassanini, presidente della Cdp, si è pubblicamente escluso dalla corsa. Anche Mieli sembrerebbe propenso a rinunciare alla candidatura. In pole ci sarebbe anche Antonella Mansi, ex presidente della fondazione Mps, gradita al premier anche per la realizzazione di un’alternanza di genere.
Per quanto riguarda i singoli membri del Cda c’è incertezza sull’elezione di due consiglieri. Tre saranno indicati dal Pd, uno da Fi, un altro dai grillini. Resta, per l’appunto, il nodo da sciogliere sui due rimanenti. Uno potrebbe essere il risultato della convergenza delle forze centriste. Il settimo potrebbe raccogliere i voti dei partiti rimasti, con il Pd che spera di attrarre nella sua sfera i senatori connessi a Verdini. Tra i nomi è già stato ufficializzato quello di Carlo Freccero, estremamente gradito al M5S.
Intanto, come annunciato ieri, si sono liberate due poltrone in Commissione Vigilanza. Il M5S ha lasciato un posto a Conservatori e Riformisti per assicurare la giusta rappresentanza delle forze politiche. Il senatore Alberto Airola ha però denunciato quella che definisce una “bulimia lottizzatrice”. Ha lasciato la Commissione anche il senatore di Fi Paolo Romani a vantaggio di Gal.
Questo il calendario delle operazioni. Oggi la Commissione di Vigilanza indicherà i sette consiglieri. Domani il premier Matteo Renzi renderà noti i nomi del direttore generale e del membro indicato dal Ministero dell’Economia. Per giovedì è prevista l’elezione del presidente. Matteo Renzi dal Giappone si è difeso ancora una volta contro le critiche per il rinnovato utilizzo della legge Gasparri. “Sarebbe stata una forzatura non rinnovare il Cda scaduto. Il Governo indicherà due nomi di livello, competenza e indipendenza”, queste le parole del premier. Non sono d’accordo le associazioni Adusbef, Arci, Articolo 21, Stampa Romana, C3Dem, Federconsumatori, Indignerai, Legambiente, Libertà e Giustizia, Moveon Italia, Net Left, Unione Artisti. Queste chiedono che il processo di riforma non si arresti di fronte a soluzioni sbrigative e minimali come un mero ‘cambio della guardia’ ai vertici della maggiore industria culturale del Paese. Un atto d’imperio, quest’ultimo, che lascia il tempo che trova rispetto alla necessità di rivoluzionare l’intero sistema delle comunicazioni in Italia, risolvendo anche le annose e improcrastinabili questioni del conflitto di interessi e dei limiti antitrust”.
Facendo seguito alla nostra circolare n. 25/2024 segnaliamo che con Decreto del Capo del Dipartimento…
Fumata bianca ad Askanews: l’assemblea dei giornalisti dà il via libera alla proposta di prepensionamenti.…
Facendo seguito alla nostra circolare n. 25/2024 segnaliamo che con Decreto del Capo del Dipartimento…
Le cose cambiano, tutto scorre direbbe Eraclito. Sono passati meno di cinque anni dal 2020,…
Le associazioni degli editori europee sono pronte a ingaggiare battaglia contro Google. Per il caso…
Google “spegne” la stampa europea. C’è un test, che fa da preludio a una precisa…