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Rai Way cede le quote, Giorgetti: “Ma manterremo il controllo”

Rai Way torna al centro del dibattito politico e istituzionale, il ministro Giorgetti si presenta in commissione Vigilanza e annuncia la volontà di mantenere il controllo strategico pubblico sulle infrastrutture. Potranno essere cedute non più del 30 per cento delle quote e, ha spiegato il titolare del dicastero del Mise “le risorse derivanti dall’operazione dovranno essere integralmente destinate alle attività proprie del servizio pubblico radio-televisivo e non per ripianare il debito”. In queste ore sarà in Gazzetta ufficiale il decreto per la vendita e la Borsa, in cui la società è quotata da anni precisamente dalla fine del 2014, ha guadagnato due punti percentuali.

Il ministro Giancarlo Giorgetti ha fatto il punto sulla cessione delle quote di Rai Way. E ha affermato. “L’infrastruttura è considerata strategica, noi non cediamo il controllo, il controllo rimane pubblico. Passare dal 62% al 31% non cambia nulla dal punto di vista del controllo”. Quindi ha aggiunto: “Il problema è che se scendi dal 62% al 30% e non cambia nulla, allora lo fai solo per portare a casa un po’ di soldi e ripianare i debiti: questo non deve accadere”.

Il ministro ha spiegato. “Rimane ferma, da una parte, l’opportunità di mantenere una rilevante partecipazione pubblica e meccanismi che assicurino il soddisfacimento del preminente interesse statale in materia di controllo della rete e, dall’altra, l’esigenza di assicurare equilibrio dal punto di vista del pluralismo e della normativa concorrenziale”. Secondo Giorgetti  “saranno di fondamentale importanza i contenuti del prossimo contratto di servizio ed è attraverso la definizione dei contenuti del contratto di servizio che l’esecutivo intende assicurare che le eventuali risorse derivanti dalle predette operazioni industriali vengano destinate a specifici obiettivi di interesse pubblico”.

Cosa fare delle risorse che verrebbero incamerate dalla cessione di parte delle quote di Rai way? “Per esempio le risorse possono “essere destinate a trasformare la presenza in ambito digitale della Rai, migliorando la fruibilità della piattaforma del servizio pubblico da parte dell’utenza” e a investire “sulle professionalità interne all’azienda”.

Intanto il gruppo ha presentato i conti 2021 chiusi con un utile in crescita del 2,1% a 65,4 milioni di euro, ricavi ‘core’ pari a 229,9 milioni (+2,4%) e l’adjusted Ebitda di 142,9 milioni (+5,1%). Per o soci la proposta, alla prossima assemblea in programma il 27 april prossimo, un dividendo di 24,36 centesimi di euro per azione.

Luca Esposito

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