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Rai, Veltroni: canone deve essere giustificato dalla qualità

“Tra le prime foto che ho visto di mio padre ce n’era una con lui al Tour de France in tuta della Rai. Quelle tre lettere, R, A, I, per me sono come il movimento involontario delle gambe che ho ereditato da lui, sono tre lettere impresse nel mio Dna”. Cosi’ Walter Veltroni, nel secondo appuntamento delle Conversazioni di Paolo Mieli, il ciclo di incontri organizzato da Aleteia Communication durante il Festival dei Due Mondi di Spoleto. “Il mio sguardo sulla Rai e’ lo sguardo di chi pensa che quell’azienda puo’ tornare a rivestire una funzione decisiva. La Rai puo’ tornare a essere quello che era, sinonimo di apertura, coraggio, modernita’. La Rai puo’ tornare ad essere il miglior servizio pubblico europeo”. Ma come si deve fare tv oggi? “La Rai deve tenere un profilo editoriale industriale: il pubblico paga un canone che deve essere giustificato dalla qualita’. La Rai deve ridistribuire al Paese le risorse del canone in termini di prodotti. Bisogna avere il coraggio di investire nei programmi, credendoci. Per il servizio pubblico l’Auditel non puo’ essere l’unico metro di giudizio”. Al centro della conversazione il futuro, i nuovi scenari che si stanno delineando e gli orizzonti culturali del Paese che, parola di Veltroni, deve smettere di essere un “Paese di Guelfi e ghibellini” dove il nemico resta nemico e non una persona da coinvolgere. “Se l’obiettivo e’ conquistare i tuoi devi rassicurare. Ma l’obiettivo non puo’ che essere conquistare anche chi e’ diverso, e per farlo devi cercarlo la’, dove sai di trovarlo” dice Veltroni e racconta:”Io accompagnai Natta da Raffaella Carra’. E quando fui direttore del giornale fondato da Gramsci, lo feci uscire in edicola con le figurine Panini. Allora io pensai fosse giusto allargare il pubblico dell’Unita’, oggi Renzi va ad Amici perche’ vuole parlare a un pubblico piu’ vasto”. E sulla politica di Renzi, Veltroni afferma: “L’esperienza in corso e’ quella di una sinistra a vocazione maggioritaria che porta con se’ una ventata necessaria di innovazione. Rassicurare e’ piu’ facile che sfidare, ma un leader deve fare quello. Deve tirare avanti”.

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