Rai, un nuovo contratto per tutelare la parità di genere e combattere le discriminazioni

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La Rai, la Fieg e il sindacato Usigrai hanno firmato un nuovo accordo per estendere ai giornalisti del servizio pubblico il contratto nazionale del lavoro. Il nuovo contratto “non è un burocratico recepimento del contratto nazionale di lavoro giornalistico – spiegano Usigrai e Fnsi – ma un contratto che rivoluziona la politica sindacale dell’Azienda e si pone l’obiettivo di difendere i soggetti con meno diritti, riducendo il precariato a 36 mesi e disciplinando aumenti economici vantaggiosi”. Il contratto tutela i giornalisti con minore anzianità di servizio, garantendo eguaglianza tra le varie fasce generazionali, aggiorna la Carta dei diritti e dei doveri e regola le politiche attive del lavoro. La convenzione siglata dall’ azienda di Viale Mazzini promuove inoltre la coesione sociale, il rispetto dei minori, la parità di genere, la qualità del servizio pubblico. Questi principi andranno a integrare la Carta di Roma, la Carta di Treviso e il Manifesto di Venezia. “Si tratta  – si legge in una nota di Saxa Rubra – di un passaggio importante che sana un gap che si era venuto a creare fin dal giugno 2014 a seguito del rinnovo del contratto nazionale di categoria e permette di uniformare i relativi trattamenti economici e normativi, pur con le specificità tipiche del giornalismo radiotelevisivo”. “Abbiamo voluto – affermano i rappresentanti dei giornalisti – anche un impegno concreto sui valori che devono ispirare il servizio pubblico, anticipando su questo le richieste del nuovo contratto di servizio: la coesione sociale, il rispetto dei minori, la parità di genere, la qualità del servizio pubblico è oggi obiettivo del contratto dei giornalisti della Rai condivisi tra sindacato e azienda”. “E’ una linea tracciata per il futuro, una Rai Servizio pubblico fondata su un innalzamento dei diritti e nuovo impegno sui valori”- concludono Usigrai e FNSI -. Hanno espresso soddisfazione per il nuovo contratto il Presidente della Rai, Monica Maggione e il direttore generale della RAI, Mario Orfeo. “L’intesa- affermano i vertici della RAI – consente di superare l’impasse contrattuale e di affrontare con spirito di compattezza le importanti sfide che attendono la RAI, a cominciare da quelle previste dal contratto di lavoro 2018-2022 appena entrato in vigore, nella quale sarà importante l’interlocuzione con tutte le componenti sindacali ”. Oggi l’Italia è il paese che ha registrato i maggiori progressi sull ’uguaglianza di genere e si attesta al 19 ° posto nella classifica stilata dall’ Istituto Europeo per l’uguaglianza di genere (Eige). “Stiamo avanzando a passi di lumaca. Siamo ancora molto lontani dall’ essere una società che ha realizzato la parità di genere, in tutti i paesi dell’Unione Europea ci sono margini di miglioramento – afferma Virginija Langbakk, direttrice dell’Istituto -. In alcuni ambiti il divario si è addirittura ampliato rispetto a dieci anni fa. Il nostro indice sull’ uguaglianza di genere indica chiaramente se e quanto le politiche governative rispondono efficacemente ai bisogni specifici delle donne e degli uomini”.

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