Tra direzioni di genere e la cancellazione delle edizioni notturne del Tg, torna lo scontro tra i sindacati e il management della Rai. L’Ugl va all’attacco dell’amministratore delegato Carlo Fuortes. Per il sindacato, i dirigenti di viale Mazzini starebbero indebolendo il pluralismo dell’informazione nella rete di Stato. Tanto dal punto di vista culturale e politico quanto da quello locale.
Le critiche a Fuortes arrivano dal segretario generale della Fnc – Ugl Comunicazioni Salvatore Muscarella. Che in una nota ha dichiarato. “Oggi la Rai nomina i nuovi direttori delle direzioni di genere. Come organizzazione sindacale abbiamo seri motivi di preoccupazione per come la vicenda si sta sviluppando”. Muscarella ha continuato. “Il primo motivo è l’assordante silenzio dell’Ad sulla sua promessa di presentare al più presto un suo piano industriale. Nessuno sa più dove, quando e come i lavoratori saranno messi a conoscenza delle prospettive future dell’azienda”. Muscarella ha proseguito. “Per la prima volta si toccano gli assetti che hanno garantito alla Rai di andare in onda sempre e comunque, stravolgendo così modalità e processi produttivi, in un quadro assolutamente indefinito”.
Il segretario nazionale della Fnc-Ugl ha poi posto alcune domande al management Rai. “Siamo certi che così si potrà ancora garantire il servizio pubblico ai cittadini italiani? Ma c’è un altro motivo di seria preoccupazione, che trapela dai nomi dei dirigenti candidati alle direzioni: la percezione che si voglia creare una sorta di ‘monocolore’ culturale in ogni snodo di futura area ideativa e produttiva”. Infine ha concluso. “La politica che denuncia spesso a gran voce la necessità di liberare la Rai dall’ingerenza dei partiti, sembra aver perso di vista che la prima garanzia di un servizio pubblico apprezzato dagli italiani è quella della sua capacità di interpretare le diverse anime del nostro paese e non quella di una sola parte, peraltro minoritaria, di esso”.
Sulle edizioni locali e sui tagli ai tg notturni, è intervenuto il segretario generale Ugl Paolo Capone. Che ha spiegato. “La decisione del Cda Rai di cancellare l’edizione notturna dei telegiornali regionali è, di fatto, un attacco all’informazione nel nostro Paese e al diritto dei cittadini a essere informati anche nelle ore notturne”. Paolo Capone, segretario generale Ugl ha concluso. “Durante la pandemia ci siamo resi conto dell’importanza dell’informazione locale e il presidio della Rai a livello territoriale garantisce una qualità e una puntualità dell’informazione sempre altissima in tutte le Regioni d’Italia”. Lo scontro tra i sindacati e i vertici Rai è servito.