”Le ultime vicende che hanno colpito la Rai sono solo la punta di un iceberg e, tutto sommato fanno parte di un dibattito che non mi appassiona”. Lo afferma il Vice Presidente del Senato ed esponente del Partito socialista, Gavino Angius. ”Il punto vero – continua Angius – e’ che qui stiamo parlando della piu’ grande azienda culturale italiana che da anni non ha piu’ una strategia in grado di affrontare le sfide future. Questo deriva dal fatto che la Rai negli ultimi anni e’ stata gestita in modo da non intaccare la sua diretta concorrente, cioe’ Mediaset che ne controlla addirittura una parte di fatturato grazie a Endemol e alle sue controllate”. ”Gli esponenti dell’attuale Partito Democratico – prosegue Angius – dopo aver urlato e costruito barricate dall’opposizione, quando erano ancora Ds e Margherita, una volta arrivati al governo hanno fatto finta di niente. La riforma Gentiloni, infatti, non ci sembra efficace e togliera’ poco o nulla alla posizione dominante di Mediaset. Insomma la Gentiloni serve a mantenere lo staus quo e quindi non va’ bene. Credo anzitutto quindi che la Rai dovrebbe tornare ad utilizzare le competenze di cui e’ ricca in modo da fornire quel servizio pubblico di cui si sente un gran bisogno. A tale proposito pensiamo che se a Raifiction andasse una persona che rappresentasse in qualche modo una continuita’ con quanto avvenuto sinora ci si troverebbe di fronte all’ennesimo esempio del connubio da tutti denunciato. Per cominciare invece a dare un segnale immediato di una volonta’ di cambiamento vera si potrebbe intanto assumere una soluzione semplice: far diventare Raiuno una rete a vocazione puramente commerciale, togliendole il canone e sostituendogli finanziamenti derivanti dalla raccolta pubblicitaria. In questo modo si inserirebbe un competitore diretto con le altri reti Mediaset. Questo si’ sarebbe un cambiamento vero”.
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