Passa il piano industriale ma si alza la voce di Usigrai e Federazione Nazionale della Stampa. In una nota i dubbi delle parti sociali: “In un Piano industriale che passa a maggioranza c’è già qualcosa che non va. Se poi a votare contro è anche il Consigliere eletto dai dipendenti si apre un gigantesco interrogativo sulla capacità di questo vertice di ascoltare le istanze di chi conosce le esigenze e le emergenze di questa azienda perché lavora sul campo”.
E non basta: “Ovviamente ora, come da impegni assunti, aspettiamo la convocazione urgente da parte dell’Amministratore delegato per l’illustrazione del piano. Per ora non possiamo che ribadire la preoccupazione per un piano industriale adottato senza certezza di risorse. Il Cda ha letto lo studio pubblicato oggi da Mediobanca dove si ribadisce che il canone Rai è il più basso d’Europa e che lo Stato trattiene 340 milioni di euro?”.
E infine: “Ma la preoccupazione più grandeè per ipotesi di accorpamenti, come la Direzione unica approfondimenti, quando è ancora in vigore la legge Renzi che ha posto sotto il governo il controllo della Rai, come ha dimostrato l’inquietante incontro dell’Amministratore delegato e del Presidente della Rai con il ministro dell’Interno”.
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