“Sono stato fatto fuori da un sicario per il mio modo non convenzionale di fare informazione televisiva”. Lo afferma l’ex direttore del Tg1 Augusto Minzolini, intervistato dal Riformista. “Devono ancora spiegarmi perché hanno rimosso il direttore di un tg – afferma Minzolini – che ha perso solo otto volte in due anni” ma il suo personale bilancio è positivo. “Alla fine mi è andata anche bene – sottolinea – ho resistito due anni e mezzo mentre la media dei direttori del Tg1 è di un anno e mezzo”. L’ex direttore difende la sua strategia e afferma di non essere “mai stato schierato. Il mio tg aveva un’impronta che serve a garantire un minimo di pluralismo televisivo in questo Paese” e aggiunge: “se avessi fatto un tg di parte non avrei dato alla politica il 17% ma il 36% come il Tg3 o il 43% come il tg de La 7?. Quanto alle spese che gli vengono contestate Minzolini afferma che erano “solo pranzi” mentre i viaggi erano “tutti autorizzati dall’azienda”. Il problema delle sue spese non è stato mai posto fino al 14 dicembre del 2010, quando “un consigliere Rai dell’opposizione pose il problema” e aggiunge che “quest’azione giudiziaria nasce da una denuncia di Di Pietro”. “Nel film Apocalypse Now, il colonnello Kurtz – afferma Minzolini – viene spedito nella giungla dove fa la guerra ai vietcong con i metodi dei vietcong e da chi viene ucciso? Da un sicario mandato dallo Stato Maggiore”. (ANSA).
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