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RAI: LO SPORT COSTA TROPPO. GARIMBERTI: LA CONCORRENZA Ề SPIETATA

Perse la Formula Uno e la Champions. Per il calcio salvo 90° Minuto, ma persi i diritti pre-gara. A rischio la Coppa Italia. Europei di calcio: ultimo “colpo” di Viale Mazzini. Per le Olimpiadi attenzione solo alle gare azzurre.
La pubblicità scarseggia, i soldi mancano. Dunque si taglia. La programmazione si impoverisce. Di nuovo la pubblicità scarseggia e ricomincia il circolo vizioso.
La Formula 1 era uno delle poche “esclusive” sportive rimaste alla Rai. Ora non più. I ruggiti dei bolidi costano. Ecco che Sky, unica emittente in grado di spendere, ha acquistato, a partire dal 2013, i diritti su 11 gran premi su 200 di Formula 1 (“bissando” l’acquisto della MotoGp). Gli altri 9, probabilmente i meno prestigiosi, li girerà alle tv in chiaro. Magari la Rai li acquisterà in saldo per salvare la faccia. «Siamo orgogliosi di poter tornare a offrire ai nostri abbonati anche lo spettacolo della Formula 1, con ben 11 Gran Premi trasmessi in diretta esclusiva. Grazie a questo accordo con FOM [Formula One Management, ndr], infatti, Sky continua ad ampliare la già ricchissima offerta di Sport, appena impreziosita anche dall’acquisizione del MotoGP [sottratta a Mediaset, ndr]. Questi investimenti testimoniano la volontà dell’azienda di confermarsi leader nel settore televisivo italiano», ha dichiarato Andrea Zappia, l’ad di Sky Italia.
Anche il patron della Formula 1, Bernie Ecclestone sembra soddisfatto dell’accordo. «Abbiamo già lavorato con Sky Italia in passato e non ho dubbi circa i suoi standard di produzione. In Inghilterra abbiamo un accordo simile che sta funzionando molto bene, aumentando la qualità e l’ampiezza della copertura e assicurando, allo stesso tempo, la visione degli eventi in chiaro», ha affermato Ecclestone.
Dai motori al pallone le cose non migliorano. Perse anche le gare della Champions League. Il torneo dei campioni riempirà i palinsesti di Sky, con qualche gara “italiana” concessa a Mediaset.
Addirittura la Rai ha rischiato fino a qualche settimana fa di dover chiudere anche trasmissioni come 90° Minuto, La Domenica Sportiva e Tutto il calcio minuto per minuto. La Lega chiedeva 25 milioni di euro per i diritti tv. La Rai ne offriva poco più di 14. Infatti ben due aste sono andate deserte. Alla fine l’accordo c’è stato. Per il triennio 2012-2015 la Rai ha acquistato i diritti per 14,3 milioni di euro (11,3 per la tv e 3 per la radio) riuscendo a risparmiare ben 10 milioni rispetto al costo all’ultimo triennio, in cui ne ha spesi 24. Tuttavia non è mancato un “doloroso” compromesso: non sono stati rinnovati i diritti tv pre-gara. In altre parole tra le 13,30 e le 18,15 non “non si può parlare di calcio”. Questo significa che Quelli che il calcio, non potendo dare l’esito delle partite, con molta probabilità non andrà in onda.
Non finisce qui. La Rai rischia di perdere anche la Coppa Italia. La nuova formula “inventata” dalla Lega è molto più veloce e accattivante. Il torneo, dopo stagioni di buio, ha di nuovo discreti ascolti. E la Rai che fa? Premierà gli abbonati con la Coppa? Non si sa. Forse no visto che il torneo fa gola a Mediaset e al colosso “onnivoro” di Murdoch che si è impossessato anche del Sei Nazioni di Rugby, negli anni scorsi appannaggio di La7.
Emblematica la dichiarazione del presidente Paolo Garimberti che ha affermato che sarà sempre più difficile per la tv pubblica trattenere i grandi avvenimenti dello sport. La concorrenza è spietata.
Quest’anno gli Europei di Calcio potrebbero essere l’ultimo grande evento di cui la Rai è la tv ufficiale (In Italia ovviamente). Già con le Olimpiadi le cose cambiano. La Rai dovrà gareggiare con Sky. L’emittente di Murdoch sarà la tv ufficiale dei Giochi di Londra ( e probabilmente lo sarà anche in Brasile nel 2016) mostrando “atletismo mediatico” non indifferente: 13 canali, di cui 12 ad altra definizione e uno in 3 D, 1600 le ore in diretta». La Rai risponde con “sole” 200 ore di diretta e una sola rete, Rai2, dedicata per 10-12 ore al giorno ai Giochi. La presenza si limiterà a coprire le gare degli azzurri. Le casse vuote impediscono una copertura massiccia come quella di Pechino. «Ma 200 ore saranno sufficienti per garantire una copertura totale su Rai 2, che è la nostra rete olimpica: siamo sempre stati e resteremo la tv degli azzurri», ha spiegato il direttore di Rai Sport, Eugenio De Paoli. Meglio 200 ore gratis o 1600 a pagamento?
C’è da dire che l’erosione del monopolio della Rai sullo sport ha origini “antiche”. Nel 1993 la Lega Calcio e Telepiù introdussero i diritti criptati, un istituto giuridico anglosassone alla base delle pay tv che ha scardinato la concorrenza. A Telepiù sono subentrati Sky e Mediaset Premium, ma l’andazzo non è cambiato. Le emittenti a pagamento danno tutto e subito e in una società che non ha pazienza e non coltiva il desiderio questo tipo di offerta è il massimo.
Riassumendo: meglio le briciole gratis o lauti pasti mediatico-sportivi a pagamento? A voi, lettori e telespettatori, la scelta.
Alberto De Bellis

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