Rai, le nomine al maschile di Fuortes fanno arrabbiare tutti

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Sette nomine per il neo ad Rai Carlo Fuortes. Ma la polemica è servita: sono tutti uomini ed è fuoco di fila sul dirigente dell’azienda di Stato. Dalla politica soprattutto e dalle parti sindacali fioccano critiche per la decisione dell’ex sovrintendente di “premiare” solo dirigenti maschi e di non nominare, almeno per ora, nessuna donna.

Le nomine di Fuortes

Carlo Fuortes ha nominato Ludovico De Meo direttore di San Marino Raitv. Poi ha Giuseppe Pasciucco come suo capostaff, Pierluigi Colantoni in qualità di direttore della Comunicazione Rai, Stefano Marroni a Capo ufficio stampa Rai. Inoltre Marco Brancadoro sarà il nuovo chief financial officier, Roberto Ferrara sarà direttore a Canone e beni artistici e infine Giorgio Russo si occuperà, come direttore, della pianificazione strategica. Tutti uomini, neanche una donna. Una decisione intollerabile per la sinistra e pure per la destra i comitati per le pari opportunità.

 

Fedeli all’attacco: “Escludere le donne è vulnus molto grave”

Valeria Fedeli (Pd) ha attaccato. “In queste ore l’amministratore delegato della Rai Carlo Fuortes ha comunicato i nomi dei neo direttori dell’area corporate dell’azienda. Tutte coperte da risorse interne della Rai ma anche, sette su sette, tutti uomini. Un’oggettiva, incomprensibile, ingiustificabile rimozione delle tante e qualificate competenze femminili che anche a livello dirigenziale il servizio pubblico può vantare”. La capigruppo Pd in commissione di Vigilanza Rai ha aggiunto. “Vorrei conoscere, e provvedere formalmente in questo senso con un quesito ad hoc in Vigilanza, quali sono stati i curriculum valutati e le motivazioni di una scelta chiaramente discriminatoria. Non è questo l’indirizzo che la nuova governance si era impegnato a seguire. Escludere completamente le donne dalle nomine di vertice non è mai accettabile ma lo è ancor meno per un’azienda che ha il dovere di rappresentare, guidare, sostenere un cambiamento culturale anche e soprattutto in senso paritario. Un vulnus e un ostacolo molto grave sul percorso di rilancio e rinnovamento del servizio pubblico. Senza competenze femminili non c’è infatti crescita sostenibile e innovativa”.

 

Santanché “chiama” la presidente Soldi

Neanche a destra sono piaciute le nomine di Fuortes. Daniela Santanché di Fratelli d’Italia ha affermato. “La presidente del Cda della Rai, Marinella Soldi, al momento della sua elezione aveva dichiarato che all’interno dell’azienda avrebbe garantito il pieno rispetto delle pari opportunità e che alle donne sarebbero state date le stesse occasioni professionali dei colleghi uomini, avendo come unico discrimine il merito e le capacità. Ecco, dopo le nomine fatte dall’amministratore delegato Fuortes, tutte rigorosamente al maschile, la presidente Soldi, peraltro lei stessa una donna, non ha nulla da dire?”. Quindi ha aggiunto: “È possibile che non c’erano figure professionali femminili capaci di rivestire quei ruoli? Insomma, se è questa la RAI del ‘governo dei migliori’ cominciamo davvero molto male”.

 

La delusione delle Cpo Rai e Usigrai

Le commissioni pari opportunità di Rai e Usigrai non hanno gradito la scelta di Fuortes. “Sette uomini per 7 nomine: non un grande inizio per i nuovi vertici della Rai sul piano dell’equita’ di genere di cui tanto si parla. In un’azienda che già vede le donne in forte minoranza nei vertici, queste nomine sono un palese segno di disinteresse per il tema delle pari opportunità. Un segnale retrogrado e in decisa controtendenza rispetto alle politiche in essere nei maggiori broadcaster di servizio pubblico europei”. E ancora. “Sinceramente è offensivo semplicemente pensare che non esistessero in azienda professioniste in grado di assumere anche uno solo dei ruoli assegnati.La Commissione Pari Opportunita della Rai e la Commissione Pari Opportunità dell’Usigrai chiedono conferma della valutazione di almeno un curriculum femminile per ciascuno dei ruoli presi in considerazione come previsto dalla policy di genere aziendale. E contano sull’impegno a un deciso riequilibrio di quanto fatto sinora nelle prossime nomine”.

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