Italia Viva alza la voce e sulla Rai “stoppa” il proliferare di nuove nomine a direttore, fuoco sull’amministratore delegato Carlo Fuortes. Secondo il consigliere di vigilanza Rai Michele Anzaldi ancora non si muove nulla sul fronte della “semplificazione” delle gerarchie interne. E, soprattutto, del numero di nuove testate. L’esponente di Iv torna a puntare sulla necessità dei tagli o, meglio, di attuare il piano Gubitosi che per Anzaldi farebbe risparmiare ben 70 milioni di euro all’anno.
“La Rai di Fuortes vuole restare con otto testate giornalistiche?”
Michele Anzaldi ha tuonato. “Sulla riforma dell’informazione la Rai ha il dovere di dare risposte alla Vigilanza e ai cittadini che pagano il canone. Davvero l’ad Fuortes, che si è presentato denunciando il grave buco nei conti del servizio pubblico, intende proseguire con la moltiplicazione delle testate giornalistiche, dei direttori, dei vicedirettori, dei microfoni nelle trasferte internazionali?”. Dunque ha aggiunto. “Davvero la Rai di Fuortes vuole rimanere l’unica tv pubblica a livello mondiale con ben 8 testate giornalistiche? Davvero la Rai di Draghi si appresta a varare l’ennesima tornata di nomine e lottizzazioni? Come puo’ questo Cda ignorare che c’è un progetto, il piano news di Gubitosi, già approvato da un precedente Cda e dalla Vigilanza, che farebbe risparmiare 70 milioni all’anno e porterebbe la Rai al pari di Bbc, France Television, Zdf, Tve e tutti i servizi pubblici europei?”.
“Scongiurare nuovi casi Isoradio”
Nel suo post affidato ai social, Anzaldi ha continuato. “Quanti casi Isoradio i cittadini dovranno ancora finanziare con i loro soldi? Un anno fa, in spregio al buonsenso e alla buona amministrazione e ignorando le denunce avanzate ad esempio dal sottoscritto. La Rai gialloverde decise di nominare un nuovo direttore a Isoradio, invece di accorpare la testata al Gr come sarebbe stato naturale visto che nella radio la Newsroom unica e’ stata fatta con successo dal 1993. E i risultati si vedono. In sei mesi c’è stato un netto crollo degli ascolti, -25% per un’emittente di pubblica utilità che con la nuova direttrice Angela Mariella ha visto la proliferazione di trasmissioni di carattere politico, in aperta violazione del Contratto di Servizio per un’emittente che in base all’articolo 13 dovrebbe occuparsi esclusivamente di infomobilità”. Infine ha concluso. “Dai 754mila ascoltatori medi del secondo semestre 2020 si è passati a 616mila del primo semestre 2021. Un tracollo senza precedenti. E Fuortes che fa?”.
[…] governo potrebbe mai chiedere agli italiani più soldi per la Rai?”. Per Anzaldi: “In realtà, razionalizzare e tagliare gli sprechi in Rai non è impossibile, il piano Newsroom, che ha ricevuto l’ok sia della commissione parlamentare di Vigilanza, […]