“Negli obiettivi del piano industriale per il 2013 c’è la riduzione della perdita a 34 mln con un risultato operativo in utile già quest’anno, un pareggio di bilancio l’anno prossimo, quando, però, la complessività sarà data dai costi del mondiale pari a 85 mln di euro, inizialmente infatti avevamo previsto una perdita simile nel 2014 ma il Cda ha chiesto il pareggio e quindi stiamo spingendo in quel senso, e poi un ritorno stabile all’utile nel 2015. Quindi la Rai dovrebbe riuscire a generare un buon utile nel 2015 e negli anni dispari, che vengono utilizzati per ridurre il debito in genere e per effettuare gli investimenti necessari, cercando, invece, di raggiungere il pareggio negli anni pari quando ci sono le maggiori spese (legate ai diritti sportivi collegati ad eventi come mondiali, olimpiadi, europei, ndr)”. E’ il quadro dei target Rai illustrato dal dg Luigi Gubitosi in uno dei passaggi della sua audizione oggi in Vigilanza Rai.
Sempre restando sul piano economico-finanziario il dg si è anche soffermato su altri aspetti: “Sul canone non abbiamo assunto un recupero di evasione, vorremo realizzarla, ma per prudenza non abbiamo immaginato neppure di recuperare l’inflazione. In ogni caso, se si faranno azioni straordinarie andranno fatte insieme al governo. Per quanto riguarda i costi esterni immaginiamo di ridurli attraverso l’efficientamento dei modelli produttivi e l’ottimizazione dei dei costi di struttura”. Il costo del personale, ha detto Gubitosi: “non cresce nonostante il rinnovo del contratto di lavoro, grazie all’effetto riduzione dovuto alle 600 persone che escono quest’anno e che portano a minor costi per 60 mln di euro. In parte, quindi, questa minore spesa viene assorbita dagli effetti del rinnovo del contratto, ma in parte produce un effetto benefico”. Nel 2015, però, “non avremo più l’effetto benefico appena descritto e vedremo la crescita dovuta al rinnovo”.
“L’organico medio – ha proseguito il dg – aumenterà in ragione della stabilizzazione dei precari che noi abbiamo scelto di anticipare, oltre ad avere cominciato timidamente anche a stabilizzare le cosiddette partite iva: abbiamo proprio ora una selezione interna per giornalisti che hanno collaborato dall’esterno con la Rai negli ultimi tre anni. Finora – ha rimarcato – è stato abbastanza barbaro il modo in cui è stato gestito il tema di partite Iva e tempi determinati. Non possiamo sistemare in mesi cio’ che e’ stato fatto in 20 anni, ma tenderemo ad andare in quella direzione”.