RAI: ALLARME ROSSO, FUTURO NERO

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I conti non tornano. Nel primo trimestre del 2012 la tv pubblica ha perso 40 milioni di euro. Si ipotizza un’altra manovra da 60 milioni. Meno soldi per la produzione e i dipendenti. Si spera nelle Olimpiadi e negli Europei di calcio.
Non bastava un cda scaduto che non si sa come rinnovare. Alle idee confuse su come determinare la nuova governance si aggiungono precisi dati sulla situazione finanziaria della Rai che si annuncia pessima. L’utile del 2011, che consiste in 4,1 milioni di euro, è stato solo un dato effimero e, a detta di molti, poco significativo.
Il 2012 è iniziato male e potrebbe finire peggio. I dati sconfortanti arrivano dalla Sipra. La concessionaria pubblicitaria della Rai, nel primo trimestre dell’anno corrente, ha raccolto, rispetto alle previsioni, il -17% a gennaio, il -14% a febbraio il – 22% a marzo. Questo significa che sono andati già in fumo almeno 50 milioni di euro. Si può già affermare che il “bottino” che la Sipra porterà a fine anno sarà sensibilmente inferiore rispetto al miliardo ipotizzato. Sono più realistici 920 milioni.
Ecco che il dg, Lorenza Lei (foto), deve correre ai ripari. Il direttore generale sperava, e spera ancora, di concludere un 2012 in pareggio (sempre se sarà rieletto). Nel prossimo cda, che si terrà il 26 aprile, si discuterà dei “buchi” del prossimo bilancio che, come appena detto, sarà diverso dalle previsioni.
Tuttavia già la settimana scorsa la Lei ha incontrato i vicedirettori generali e i vertici del reparto finanziario per formulare una manovra-bis.
In poche parole si tratta di altri 60 milioni di tagli: -20 milioni per la produzione, altri 20 per i dipendenti, il restante per le controllate e le spese di comunicazione e rappresentanza.
Cerchiamo di capire meglio.
La voce produzione include tutto ciò che le reti realizzano. In poche parole ciò che vediamo. Un taglio così netto significa una programmazione più povera: meno show, meno intrattenimento, ma anche meno informazione e meno servizio pubblico (vi ricordate il “deserto” di programmi dell’estate scorsa?).
Passiamo ai dipendenti. La Rai ha già avuto, e sta avendo ancora, i suoi buoni litigi con i sindacati. Si è parlato di contratti non rinnovati, di precari e di “indefinite e pericolose” variazioni di stipendio. Tanto per fare un esempio, il Corriere della sera ci informa che sono stati licenziati, solo nella sede di New York, 38 dipendenti. E nel 2012 lo scenario potrebbe peggiorare. Bisogna solo sperare che i 20 milioni in meno saranno “distribuiti” equamente tra dirigenti e dipendenti “semplici”. Appena qualche mese fa si è insinuato che la Lei, in pieno clima di austerità, si è aumentata lo stipendio e ha assunto un autista personale.
Veniamo alle controllate. Con tale termine ci si riferisce ad aziende come Rai Cinema, dunque all’industria culturale e creativa italiana che dovrebbe essere un volàno per il rilancio della tv pubblica. Infine meno spese di rappresentanza potrebbero essere il male minore.
Dunque se la manovra si concretizzerà avremo un servizio pubblico in difficoltà, che lotta contro la crisi e che per sopravvivere vende le sue migliori armi e affama i suoi soldati.
Ardua impresa vincere in queste condizioni.
Gli unici fattori che inducono ad un cauto ottimismo sono le manifestazioni sportive di quest’estate. Bisogna sperare in ascolti super per le gesta dei nostri atleti alle Olimpiadi e agli Europei di calcio.
Ogni medaglia che in cassa balza, l’incasso della Rai s’alza! Vedremo.
Egidio Negri

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