RAI, 236 candidature per rinnovare il CDA di Viale Mazzini, in lista Santoro e Minoli

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236 candidature per rinnovare il Consiglio di Amministrazione della Rai, ma i posti sono solamente quattro. 196 nominativi sono stati inviati a Montecitorio e 169 presentati a Palazzo Madama, mentre il Parlamento ha ricevuto 129 curricula. La riforma RAI, varata dal governo Renzi, in vigore dal primo gennaio 2016, stabilisce che il Consiglio di Amministrazione sia composto da sette membri, quattro nominati da Parlamento , due dalla Camera e due dal Senato, mentre due sono designati dal Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro dell’Economia. Un membro è selezionato dall’ assemblea dei dipendenti dell’Azienda, tra coloro che sono in servizio da almeno tre anni consecutivi.  Il decreto stabilisce inoltre che il cda ha il compito di scegliere l’amministratore delegato su proposta dell’assemblea dei soci  che rimane in carica tre anni. L’avviso della selezione per il rinnovo del Consiglio di Amministrazione della RAI è stato pubblicato sui siti Internet di Camera e Senato cui hanno risposto numerosi volti noti del panorama italiano del mondo giornalistico, dell’editoria e economico. Hanno presentato la candidatura  Michele Santoro e Giovanni Minoli, firme storiche di Viale Mazzini. Altri nomi illustri hanno proposto il proprio nome: Piero Vigorelli, giornalista Mediaset e Telecom,  Marco Mele, firma del sole 24 Ore, Francesco Siciliano, produttore televisivo, Wolfgan Achtner, ex CNN e ABC e l’ex presidente di Tele più Immanuel Gout. In lista anche Giorgio Lainati, ex cronista del TG5, tra i fondatori di Forza Italia, Fabrizio Del Noce , direttore di RaiUno e di RAI Fiction ,  la ex Iena Gianrusso e Gianni Letta, ex membro della Commissione Nazionale Cinema e nel Consiglio di Amministrazione dell’ ICE. Hanno  proposto il proprio nominativo tra i consiglieri uscenti Rita Borioni, Carlo Freccero, Arturo Diaconale, Giancarlo Mazzucca, Franco Siddi e Celli Zaccaria. Giocano  ancora in casa RAI le candidature di  Francesco Devescovi (RAI ERI), Renato Parascandolo , direttore di RAI Educational e presidente di RAITRADE, Andrea Lorusso, direttore della  Produzione TV di Viale Mazzini, Franco Metteucci, addetto al marketing delle reti di Stato e autore di romanzi, due dei quali candidati alla finale del premio Strega. In corsa per la nomina tra le  donne l’ex assessore alla Cultura del Comune di Roma Flavia Barca , la docente universitaria Mihaela  Grauria e Lucia Calvosa, docente di diritto commerciale all’università di Pisa. Completano la rosa candidature di Giuseppe Roma, direttore della Fondazione Censis, Francesco Siliato, cofondatore dello Studio Frasi, Maurizio Mensi, responsabile del servizio Giuridico  del Garante per le comunicazioni AGCOM, Giuseppe Sangiorgi , Piero De Chiara, Gianni Celata,  Camillo Ricci, responsabile comunicazione di Alenia e Grandi Stazioni , Giuseppe Rossodivita, ex consigliere regionale e avvocato dei Radicali, Stefano Rolando , direttore Generale e capo dipartimento editoria alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e Fulvio Sarzana. Il Movimento 5 Stelle vuole che entri nuovamente nell’ Azienda di Viale Mazzini  la giornalista Milena Gabanelli, che a novembre scorso – dopo essersi autosospesa, perché in  polemica con i vertici che  le avevano proposto la condirezione di Rai News e la gestione del sito esistente, ha deciso di abbandonare l’azienda dopo 30  anni,  tra cui 20 dedicati alla conduzione di Report.  “Tornare in Rai? Mai dire mai”,-  ha affermato la giornalista- . “Per ora nessuno mi ha chiesto nulla. Mai dire mai, ma bisogna vedere dove, come e quando. La Rai è stata il mio unico luogo di lavoro per più di trent’anni. Non l’ho lasciata con felicità ma perché sono stata costretta, senza sapere un perché. Un po’ come quando rompi con una relazione amorosa dopo tanti anni, adesso non è che abbiamo finito di litigare e tutto torna come prima. Anche perché io non ho litigato con nessuno: ho preso atto e ho messo a disposizione la mia esperienza e la mia reputazione da un’altra parte. Fortunatamente”, – continua la reporter-, “non sono a spasso, faccio un lavoro che mi piace per una testata che mi piace, il Corriere della Sera. Ho un impegno che intendo onorare”

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