Radio Radicale ringrazia la società civile e la politica: “Ora indire subito la gara”

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La lunga battaglia ha fatto registrare una piccola (grande) vittoria. Ora Radio Radicale ringrazia tutti. “Si tratta – si legge in una nota – di un primo risultato ottenuto grazie a tutti coloro che hanno partecipato alla lotta di questi mesi per la vita del servizio pubblico che la nostra emittente ha svolto negli ultimi 42 anni, servizio che l’Autorità per le Comunicazioni ha chiesto con segnalazione urgente al governo di non far interrompere, essendo scaduta la convenzione lo scorso 20 maggio, in attesa che venga messo a gara per i prossimi anni”.

È stato grazie a una sensibilità diffusa tra i gruppi politici, con l’unica eccezione (nemmeno troppo granitica nei suoi elementi) del M5S. Perciò Radio Radicale: “ringrazia tutti i gruppi dell’opposizione, Pd, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Leu, +Europa, il Psi e le componenti del Gruppo Misto che si sono impegnati con convinzione al nostro fianco, ringraziamo la Lega Salvini Premier senza la quale questo esito sarebbe stato impossibile e ringraziamo quei parlamentari del M5S che, in dissenso dalla posizione prevalente del movimento, hanno voluto riconoscere il servizio pubblico svolto da Radio Radicale e la necessità di ripristinare le risorse necessarie al suo proseguimento”.

Infine, il ringraziamento alla società civile che ha saputo mobilitarsi a sostegno di un pilastro del pluralismo italiano e quindi della nostra democrazia. “Non possiamo non ricordare – conclude la nota di Radio Radicale – il ruolo svolto al nostro fianco dalla Fnsi fin dall’inizio, gli oltre 300 cittadini che hanno con il loro digiuno dato vita ad una straordinaria battaglia nonviolenta, i 170mila sottoscrittori della mozione su Change.org, gli esponenti del mondo accademico che con i loro straordinari appelli hanno rappresentato la voce del mondo dell’università e della ricerca. Resta ora l’urgenza di realizzare quanto previsto dalla mozione approvata dal Senato nel bandire al più presto una gara per l’assegnazione del servizio delle trasmissioni delle sedute del Parlamento”.

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