Ai giornalisti de il Quotidiano Nazionale, le dichiarazioni di Andrea Riffeser Monti, editore del gruppo Monrif, non sono andate per niente già. Se Riffeser Monti ritiene che le strategie sosterranno i giornali e saranno di beneficio ai lettori, per i cronisti si tratta di scelte non condivisibili. Subito dopo le frasi dell’editore, infatti, i comitati di redazione de Il Quotidiano Nazionale sono tornati ad alzare la voce e lo hanno fatto ribadendo le loro doglianze e criticando le scelte del management.
I cdr tuonano: “Le edizioni cartacee di Ancona e Macerata accorpate (con l’eliminazione del 50 per cento dell’attuale foliazione), stessa sorte per quelle di Empoli e Pontedera e infine l’eliminazione delle edizioni di Pisa, Livorno e Grosseto per unirle in un solo misero fascicolo. Tradotto: smobilitazione nelle Marche del Carlino e arretramento in Toscana delle Nazione. È questo il progetto che i vertici dell’Editoriale Nazionale hanno presentato ai Comitati di redazione del Gruppo”.
Dunque aggiungono: “Lo scriviamo e lo ribadiamo (specificando che a quella riunione era presente una ventina di persone sia fisicamente che collegate) dopo aver letto le dichiarazioni di Andrea Riffeser Monti, editore dell’Editoriale Nazionale, che non solo nega che ci sarà una riduzione dell’informazione a livello locale, ma che anzi afferma che sarà ampliata grazie a questo scellerato progetto”.
Per i giornalisti, «sono i numeri a parlare. Probabilmente – incalzano i comitati di redazione de Il Quotidiano Nazionale – l’editore non conosce quanto sta succedendo all’interno della sua azienda oppure gli sono state raccontate bugie. Lo invitiamo quindi a informarsi dai suoi manager, ma intanto ricordiamo che le foliazioni saranno dimezzate, che le notizie pubblicate saranno drasticamente diminuite, che su internet non ci sarà nessun potenziamento (non esiste ancora un progetto specifico), insomma sarà sradicata la presenza di queste due testate storiche da territori importanti come le Marche e la Toscana”.
I Cdr hanno ricordato infine all’editore che “negli ultimi giorni sono arrivate decine e decine di lettere firmate da sindaci, politici, rettori e lettori che condannano questa scelta e che chiedono di bloccare questa iniziativa che partirà dal 1 gennaio. Come sa, inoltre, l’editore, non avvalersi più della rotativa di Loreto significa accentrare la stampa a Bologna e a Firenze con tutti i rischi del caso (ci saranno problemi di distribuzione) e quindi la riduzione di edizioni è obbligatoria”.
“Anche noi giornalisti – concludono i comitati di redazione – siamo consapevoli del periodo difficile che vive il settore dell’editoria (non a caso abbiamo da oltre dieci anni le buste paga ridotte dagli ammortizzatori sociali e l’azienda ha chiesto un altro piano di tagli per il 2023) e che i costi di produzione (carta compresa) sono esplosi, ma non accettiamo che ai lettori siano date informazioni scorrette su quanto sta succedendo e su scelte che sono solo in capo all’editore e ai suoi manager. Confidiamo che ci sia un ripensamento e che si trovi una soluzione che garantisca la vita a queste edizioni”.
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