Sembra un avvertimento, un’intimidazione, la multa record con la quale il Tribunale di Torino ha colpito la Rai e il giornalista Corrado Formigli per aver denigrato l’ultimo modello dell’Alfa MiTo. E se non lo è c’è comunque qualcosa che va al di là di ogni possibile comprensione.
L’azienda di Viale Mazzini è stata condannata in primo grado ad un maxi risarcimento di 7milioni di euro per il danno d’immagine che sarebbe stato causato al Gruppo Fiat durante una puntata di Annozero del dicembre 2010. 5 mln saranno destinati
alla Fiat mentre gli altri 2 verranno usati dalla Rai per pubblicare la sentenza sui quotidiani La stampa, Quattroruote, Repubblica e Il Corriere della sera.
Il noto conduttore del programma, Michele Santoro è stato assolto da tutte le accuse,
mentre a farne le spese, oltre
alla azienda, rimarrebbe
Corrado Formigli, giornalista
e autore del servizio posto sotto
accusa, il quale oggi sul suo
profilo Facebook ha scritto: «Una cifra impressionante, del tutto insostenibile. Una
sentenza che investe non solo
la vita di una persona, ma le
ragioni stesse della nostra
professione». «Come
è pensabile che un
giornalista possa essere
gravato da una somma del
genere?». E a questo proposito cita un’altra
cifra, 308.700 euro: il danno massimo risarcibile al padre in caso di morte
del figlio. «Insomma -dice
– pare che in questo
Paese non si possa parlare
di auto altrimenti succede
quello che vedete».
Duro anche Giorgio Airaudo,
segretario nazionale della
Fiom, il sindacato dei
metalmeccanici: «Una
sentenza sproporzionata:
neanche le morti sul
lavoro vengono risarcite
così. Fa venire il sospetto
che ci sia la volontà di
intimidire il sistema
dell’informazione».