QUANTI LETTORI ALLA RICERCA DI DIO E L’EDITORIA RELIGIOSA EVITA LA CRISI

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Libri religiosi, libri spirituali, per la teologia, la meditazione, la preghiera, la catechesi. O editoria religiosa, se preferite. Restiamo su quella cristiana, o meglio su quella cattolica. È una fetta del mercato del libro che in Italia sembra non conoscere crisi, o almeno pare sapere come fronteggiarla. Una galassia, un universo in gran parte parallelo a quello che il lettore incontra nelle librerie «di catena», o nei megastore che oggi vanno spodestando sempre più le librerie cosiddette «indipendenti». Ma ci sono cifre che fanno riflettere. «Secondo un’indagine recente delTIpsos di Nando Pagnoncelli», dice Giovanni Peresson responsabile dell’ufficio studi dell’Associazione italiana editori (Aie), «gli italiani sopra i 18 anni che affermano di aver letto almeno un libro religioso nell’ultimo anno sono 6,9 milioni. Al netto di Bibbia e Vangeli sono 4milioni e 860mila, quasi il 10 per cento». Lo studio è stato commissionato dall’Aie e dall’Uelci (Unione editori e librai cattolici italiani). Un fenomeno sensibile è quello della compenetrazione fra mondo cattolico e laico. «L’editoria generalista si occupa sempre più di temi spirituali», prosegue Peresson. «Basti guardare alle novità di case editrici come Mondadori o Rizzoli. Ma se gli editori laici sono ormai entrati a pieno diritto nel mondo editoriale religioso, anche gli editori cattolici si stanno impegnando per conquistare una maggiore visibilità nelle librerie laiche». È anche una questione di distribuzione, come vedremo più avanti. Passiamo però a un esempio di penetrazione di argomenti religiosi in campo laico, con riferimento all’attualità. È da poco scomparso il cardinale Carlo Maria Martini, il 31 agosto 2012. Fra testi scritti da lui e su di lui, i titoli sono decine e risiedono nei cataloghi delle case editrici in maniera trasversale. Troviamo, in ordine cronologico a partire dai più recenti, // Profeta. Vita di Carlo Maria Martini di Marco Garzonio (Mondadori), così come Carlo Maria Martini. Il profeta del dialogo, di Andrea Tornielli (Piemme, cestola di Mondadori), ma anche le Conversazioni con Carlo Maria Martini di Eugenio Scalfari (ateo) e Vito per l’editore ecumenico Fazi. Passando alle case editrici religiose, si perde il conto, fra le opere del cardinale pubblicate dal Centro Ambrosiano (che ne ha, per così dire, il copyright), e quelle delle EDB, Edizioni Dehoniane di Bologna. Il Centro Editoriale Dehoniano offre un ottimo esempio di editoria centrata sull’attività religiosa; una società per azioni che pubblica una quindicina di riviste, la più importante delle quali è II Regno. Dice Maria Elisabetta Gandolfi, curatrice della rubrica Libri del mese su questa rivista: «Dalla ricerca della Aie con la Uelci si rileva come l’editoria religiosa abbia subito, rispetto a quella laica e generalista, una flessione minore. Il che avviene perché nel “lettore forte” c’è il lettore religioso». Le proposte Notiamo che il ventaglio di proposte è vario: nello stesso numero del Regno, accanto a volumi come Da grande farò la santa, di Ilaria Mattioni (edizioni Nerbini) si trova, tanto per dire, Eros, Cybersex e Neoporn. Nuovi scenari e nuovi usi in Rete, di Renato Stella (Franco Angeli). Una visione a largo raggio, dunque, seppure in una prospettiva cattolica, e questo anche perché, come puntualizza Gandolfi, «dopo la chiusura, più di tre anni fa, della rivista Letture, delle edizioni San Paolo, il nostro è rimasto l’unico periodico di recensioni librarie religiose». Le EDB sono anche un esempio di editoria legata a una congregazione religiosa, cioè a quella dei Padri Dehoniani, fondata nel 1878 in Francia da Padre Leone Giovanni Dehon. Le congregazioni religiose sono quelle che Peresson chiama «azionisti di riferimento» per case editrici con produ zione continuativa, investimenti sugli autori e attività di divulgazione del messaggio della congregazione. Non sono più di qualche decina, ma im portanti. Un altro esempio? Le edizioni San Paolo, che pubblicano fra l’altro le opere di Benedetto XVI (Joseph Ratzinger), e la casa editrice A’ncora di Mi lano, legata alla congregazione dei Pavoniani, creata dal beato Ludovico Pavoni, che all’inizio dell’Ottocento, a Brescia, fondò la prima scuola grafica in Italia. «Nel 2012 abbiamo subito una flessione in libreria», spiega il direttore commerciale Stefano Rimoldi. «Noi abbiamo tutta la filiera di produzione, dalla tipografia alla libreria. Ma siamo riusciti a reggere perché siamo ben radicati sul territorio della diocesi di Milano. Per esempio, forniamo i sussidi liturgici: il foglietto della messa e il messaline mensile in collaborazione con il Centro Ambrosiano, e poi i testi per la via crucis e la preghiera. La flessione è stata nella varia, un 10 per cento della nostra produzione, indirizzata a un pubblico più laico: dalle inchieste giornalistiche (si vedano quelle dell’inviato di Avvenire Lucia Bellaspiga, nar}, al long seller di Paolo Ghezzi // Vangelo secon- do De André, o alla biografia del cardinal Martini di Aldo Maria Valli. La tiratura media dei nostri tìtoli è di 2.000-2.500 copie». La distribuzione, però, è della Rcs libri, cioè della Rizzoli. Un’eccezione, visto che gran parte delle case editrici religiose si basa su due canali distri butivi: il Messaggero di Padova e la Dehoniana Libri. Non dimentichiamo però che gli editori cattolici, a parte i più noti, sono polverizzati in mezzo migliaio di sigle, molte inattive, alcune legate a realtà specifiche, come la Porziuncola, dei francescani, che produ ce volumi distribuiti anche, o soprattutto, al di fuori dei canali principali. Fra le case editrici preminenti, oltre alle già citate, vanno nominate almeno anche la Queriniana, Città Nuova (dei Focolarmi), Fede & Cultura, II Segno, Ares, Cantagalli. Come sostiene Peresson, « allo stesso modo in cui l’editoria cattolica si apre al mondo, anche la libreria religiosa si apre al mercato: senza rinunciare alla sua specializzazione, deve rispondere alle domande di un pubblico che, oltre a un servizio sempre più professionale, cerca non solo il testo religioso, ma anche il romanzo, il saggio, l’arte, la storia, e così via». Chiediamo lumi a Giancarlo Coletti, storico libraio romano di via della Conciliazione. «Tra i nostri clienti non ci sono più solo lettori provenienti dalle università cattoliche o dal Vaticano, ma anche laici interessati a terni di attualità religiosa; all’Anno della fede, per esempio. E poi si stupirebbe di quanti cerchino testi di mariologia o sul diavolo. E se è vero che i distributori laici non conoscono la materia religiosa, è anche vero che ci sono autori di materie spirituali che pubblicano con tutti gli editori. Fra quelli che vendono di più c’è Enzo Bianchi, priore della comunità di Bose, che scrive tra gli altri per Einaudi, San Paolo, Rizzoli e per la piccola casa editrice da lui fondata, la Qiqajon. Poi il cardinale Gianfranco Ravasi, David Maria Turoldo, Carlo Carretto, il frate Anselm Grün, Paolo Curtaz, e diversi altri, alcuni che passano presto di moda, altri che restano. La flessione nelle vendite l’abbiamo sentita anche noi. Ci consoliamo con il commercio on line, abbiamo un sito che va forte». Anche sul web Infatti Coletti è, insieme alla Libreria del Santo (la prima cattolica on line), un libraio anche «virtuale», dove si trova un po’ di tutto. In compenso, i libri religiosi occupano vasti spazi nelle librerie elettroniche laiche, da Feltrinelli.it, a Bol.it, a Ibs. It. «Noi i numeri contìnuamo a farli, anzi, abbiamo avuto un incremento, e comunque sopra le 2mila copie, nella saggi stica, si comincia a parlare di successo» commenta Riccardo Cardato, caporedattore delle edizioni Ares. «30-35 novità all’anno.

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