Le notizie twittate troppo in fretta dal giornalista de Linkiesta, Fabrizio Goria, hanno messo in crisi il colosso globale delle news, Thompson Reuters.
A tal punto da indurre la nota agenzia a minacciare un’azione legale qualora il cronista avesse continuato ad utilizzare i suoi lanci per i tweet. A renderlo noto è lo stesso Goria il 21 febbraio scorso sul suo Twitstar Italica, la pagina attraverso cui, da mattino a notte fonda, inonda la rete di notizie con una rapidità tale da guadagnarsi migliaia di seguaci sparsi per tutto il globo. Cosa evidentemente non gradita ad una delle più antiche “macchine” di distribuzione dell’informazione.
Il tema è centrale e riguarda proprio l’affermazione di un nuovo medium. Un giornalista televisivo, radiofonico o della carta stampata utilizza Reuters e le altre agenzie di stampa tutti i giorni. Perché allora per Goria deve essere diverso, quando l’unica differenza tra il suo lavoro e quello di un suo collega di (ad esempio) una radio allnews è solo il mezzo mediante cui le notizie vengono veicolate? La risposta è ovvia ed il lieto fine è presto arrivato in qualche ora con le scuse di Reuters e grazie anche all’intervento dei giornalisti dell’Agenzia, come Anthony de Rosa social media editor, dimostratisi a quanto pare più riapidi nella comprensione del mutato rapporto tra notizia e veicolo di divulgazione rispetto al loro ufficio compliance.
(La Stampa)
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