Ieri il Fatto è tornato ad attaccare, con i consueti toni inquisitori, i giornali che usufruiscono del finanziamento pubblico. Scrive Marco Travaglio nel suo editoriale: «Alcuni giornali imbottiti di soldi pubblici si sono adontati perchè abbiamo fatto notare la coincidenza del loro silenzio su Malinconico che li aveva appena imbottiti di soldi pubblici: ma, se la coincidenza non la fa notare l’unico giornale che rifiuta i finanziamenti pubblici, chi altri la farò notare?». Tra gli smemorati colleghi del Fatto ce ne sono molti che fino a poco fa si battevano in difesa dei giornali «imbottiti di soldi pubblici» e altri che ci lavoravano tranquillamente senza porsi alcun problema di coscienza. Se è lecito cambiare opinione, è altrettanto doveroso però spiegare il perchè. Con questo spirito, in modo che i lettori sappiano, ripubblichiamo integralmente uno degli appelli che l’attuale direttore del Fatto Antonio Padellare, allora alla guida de l’Unità, firmò il 1° agosto del 2006 insieme ai direttori di Europa, Liberazione, Secolo d’Italia e Padania, in difesa del finanziamento pubblico ai giornali. In quella stagione Marco Travaglio era una delle firme di punta del quotidiano. Ogni commento ci pare superfluo.