Quale aliquota Iva per i prodotti editoriali in formato digitale?

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L’Agenzia delle Entrate con la recente risposta a consulenza giuridica n. 5 dello scorso 2 settembre 2024 ha assunto una importante posizione in relazione al regime Iva dei soggetti che partecipano alla filiera produttiva dell’editoria digitale.

In particolare, il quesito, posto da un’associazione di categoria, era rivolto ad avere rassicurazioni circa la possibile applicazione dell’aliquota agevolata del 4 per cento a tutte le prestazioni connesse alla produzione dei prodotti editoriali digitali, comprese le fattispecie, comunque, riconducibili ai contratti di opera.

La premessa è rappresentata dalla Direttiva del Consiglio europeo n. 2009/47/CE del 5 maggio 2009 che, in relazione alle aliquote Iva ridotte, ha previsto l’indifferenza del supporto fisico rispetto al regime agevolativo, tenendo conto della mutata realtà produttiva e tecnologica.

Più recentemente la Direttiva dell’Unione n. 1713 del 6 novembre 2018 ha apportato modifiche alla Direttiva 2006/112/CE del Consiglio del 28 novembre 2006 al fine di consentire agli Stati membri di applicare alle pubblicazioni fornite per via elettronica le stesse aliquote IVA che attualmente si applicano alle pubblicazioni su supporti fisici.

In sede nazionale, la Corte di Cassazione, con la sentenza a Sezioni Unite del 29 gennaio 2015, n. 31022, ha affermato l’ammissibilità della testata telematica a quella cartacea, facendo rientrare le prime nella fattispecie disciplinata dall’articolo 1 della legge 8 febbraio 1948, n. 47.

Sulla base di queste premesse l’Agenzia delle Entrate ha ritenuto che alle prestazioni di composizione tipografica e digitale di libri (e per analogia anche ai giornali) editi in formato digitale si applichi l’aliquota Iva del 4 per cento.

Risposta Agenzia dell’Entrate n. 5.2024

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