QUALCUNO COMPRERÀ TIMEDIA?

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200 milioni di debiti, le spese del palinsesto aumentano, il contratto con Cairo è bloccato fino al 2019. Conviene comprare La7, Mtv e i 3 mux di TIMedia?
La situazione della controllata Telecom è complessa. Lo è ancor di più quella del panorama televisivo italiano. Non sono state ancora assegnate le frequenze del dividendo digitale; l’LCN è tutto da ridefinire; il duopolio Rai-Mediaset arranca più che mai, ma mantiene il comando; i canali digitali tematici aumentano e rosicchiano quote di mercato ai generalisti; intanto Sky affonda sempre più nel digitale: l’acquisto dei diritti tv sul calcio, con conseguente messa in onda (prima di tutti) degli highlights su Cielo) è un segnale.
Dunque la domanda iniziale è tutt’altro che retorica. Le variabili da considerare sono tante. Inoltre il potenziale acquirente dovrà sborsare una cifra di tutto rispetto. Infatti il valore in Borsa di TIMedia si aggira sui 270-280 milioni (circa 80 per le tv e il resto per le frequenze). E poi c’è il debito consolidato è di 200 milioni. Si arriverebbe a sfiorare il mezzo miliardo (si tratta comunque di cifre ipotetiche, ma probabile). Di certo La7 è un piccolo gioiellino. La tv di TIMedia, pur essendo generalista, ha un suo target specifico basato sull’informazione e sull’intrattenimento. È una particolarità nel panorama televisivo italiano. E poi la squadra di La7 si è di tutto rispetto e si rinforza ogni anno: ai Mentana, Formigli, Crozza, Dandini, Gruber si sono aggiunti Cristina Parodi e Michele Santoro con il suo Servizio Pubblico (che consterà in tutto 8 milioni di euro). Infatti i risultati si sono visti. Complice il lento declino della Rai e di Mediaset, La7 ha aumentato i ricavi pubblicitari anno dopo anno. Ma, è qui viene il bello (anzi il brutto) le entrate non pareggiano le uscite. I costi sono elevati. E il debito è aumentato ogni anno. C’è anche chi ha affermato che La7 è sempre stata in deficit. Attualmente a La7 va il 2,9% del ricavi pubblicitari dell’intero panorama televisivo italiano. lo dicono i dati relativi al primo trimestre del 2012. C’è stato un aumento dello 0,5% rispetto al 2011. Un miglioramento notevole. Tuttavia la base di partenza era, ed è ancora, bassa. Lo share medio di La7 non supera il 4% (con punte vicine al 10% per il tg di Mentana).
E poi c’è il contratto con la Cairo Communication, la concessionaria per la pubblicità. Questa garantisce minimi elevati, ma trattiene a sé una buona percentuale della parte variabile. Ovviamente un simile accordo, che poteva andare bene all’inizio, “strozza” le potenzialità del gruppo. Ma non sarà semplice rivedere l’accordo. Questo è bloccato fino al 2019.
Ma è anche vero che potenzialmente La7 potrebbe diventare la tv del futuro. Rai e Mediaset non danno segni di rinascita, anzi.
Attualmente in pole ci sono il fondo Clessidra di Sposito e Bassetti, Discovery Channel e 3 Italia. La prima avrebbe offerto 450 milioni per tv e frequenze; Discovery vorrebbe solo le reti per 100 milioni; 3 Italia ne pagherebbe 32 per il pacchetto completo. Bisogna precisare che si tratta di indiscrezioni. Inoltre le offerte non sono ancora vincolanti. È probabile che ci sia molta pretattica. La vera asta avverrà tra qualche mese. Telecom vorrebbe chiudere l’affare entro la fine del 2012. Qualcuno comprerà TIMEdia?

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