Il Quotidiano Nazionale fa poker. Ogni giorno. A partire da lunedì 22 aprile accanto al fascicolo nazionale, al quotidiano sportivo e al fascicolo locale, Qn avrà, infatti, anche il Settimanale per approfondire temi, problematiche, tendenze, stili di vita.
“Un’idea unica nel suo genere” osserva Andrea Riffeser Monti, amministratore delegato della Poligrafici Editoriale che edita Qn, il Resto del Carlino, Il Giorno e La Nazione.
“Una proposta innovativa, come contenuti e come impatto grafico” continua. “Una nuova idea, sulla quale puntiamo molto”.
“Il Settimanale quotidiano – prosegue Riffeser Monti – ha un taglio da settimanale ma arriva tutti giorni con approfondimenti tematici, idee e consigli per migliorare gli stili di vita: il lunedì su auto e motori; il martedì, design, arredamento, hi-tech e web; mercoledì, spazio a turismo e tempo libero; giovedì, moda e bellezza; venerdì, soldi e famiglia; sabato, salute e benessere e, per la domenica, il carnet settimanale”. Un nuovo modo di presentare i contenuti: “saranno realizzati in modo chiaro e semplice con articoli brevi e leggibili”.
Sarà un Settimanale agile, moderno”, rilancia Riffeser: “che permetterà di catturare l’informazione fin dal primo sguardo. Con l’obiettivo d aggredire la pubblicità dei settimanali, garantendo una diffusione che loro non riescono più a raggiungere”.
“Vorremmo coinvolgere di più la famiglia – prosegue l’amministratore delegato – in modo tale che il quotidiano arrivi fin nelle case e possa essere letto non solo dal capofamiglia, ma anche dagli altri componenti. Oggi in Italia raggiungiamo due milioni 606 mila lettori di Qn, siamo il terzo quotidiano dopo la Repubblica e il Corriere della Sera che sono poco sopra i 3 milioni. In un Paese in crisi come il nostro porta come conseguenza anche una forte sofferenza del settore editoriale”.
“L’incertezza di questi ultimi sette mesi – ammette Riffeser – ha causato un periodo di attesa sugli investimenti pubblicitari. Ma l’inserzionista pubblicitario è sempre lì, pronto a investire. La pubblicità ripartirà non appena gli orizzonti della politica e del governo saranno chiari. Basta guardare all’estero: dove c’è stabilità politica, l’investimento pubblicitario ha avuto decrementi molto piu’ modesti. Siamo fiduciosi”.
“Di editori puri, in Italia, ne esistono pochi – conclude l’Ad della Poligrafici – Appena il nuovo governo si insedierà presenteremo il nostro progetto, che è poi il progetto di un’informazione libera come presidio della civiltà di un Paese: servono liberalizzazioni e non aiuti a pioggia, si deve andare avanti per merito e non per appartenenza partitica. Fare l’editore oggi significa coniugare il profitto con il servizio al Paese: la libertà di stampa è il fondamento principale per avere un’Italia civile e democratica. Un pilastro per la democrazia”.
“Una volta per tutte – conclude Riffeser – i politici si devono rendere conto che il quotidiano non deve servire solo per interviste, nei periodi elettorali o quando fa loro comodo: devono mettere in condizione i giornali di essere liberi e indipendenti”.
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