La Corte Europea di Giustizia ha confermato che Google non ha violato il diritto dei marchi nel consentire agli inserzionisti l’acquisto di parole chiave (meta tag) corrispondenti ai marchi di impresa dei loro concorrenti. E’ stato anche confermato che la legge europea che protegge gli hosting service provider si applica anche al programma pubblicitario Google AdWords.
Google ha giudicato positivamente la decisione della corte del Lussemburgo sulla causa intentata da Louis Vuitton in merito alla vendita di parole chiave relative a marchi all’interno del servizio ‘Adwords’.
L’azienda di Mountain View osserva che “alcune aziende vogliono limitare la scelta degli utenti attraverso un’estensione della legge di tutela dei marchi, che finisca per comprendere anche l’uso delle parole chiave nella pubblicità online”. Per Google “costoro vogliono essere in grado di esercitare un maggiore controllo sulle informazioni disponibili per gli utenti, al fine di impedire ad altre società di fare pubblicità quando un utente inserisce il loro marchio in un motore di ricerca. In altre parole, la loro volontà è controllare e restringere la quantità di informazioni che gli utenti possono visualizzare in risposta alle loro ricerche”.
Alla conferenza di fine, anzi ormai di inizio anno, Giorgia Meloni parla del suo rapporto…
L’Usigrai va a congresso e non perde occasione di punzecchiare governo, politica e i vertici…
Ieri pomeriggio un volo proveniente da Teheran ha riportato in Italia Cecilia Sala, la giornalista…
A proposito di libertà di stampa e nuovi padroni del vapore, sentite questa: il Washington…
Il passo indietro di Mark Zuckerberg dimostra che, in fondo, nemmeno i giganti del web…
Dalle macchine all'algoritmo: John Elkann è stato nominato nuovo membro del cda di Meta. Che…