Ormai è una tendenza consolidata a livello mondiale. Anche Carat, numero uno dei media buyer, cioè delle mega agenzie che acquistano la pubblicità su giornali, emittenti, Internet e quant’altro, prevede oltre a un rallentamento dei ricavi pubblicitari complessivi, l’affermazione di Internet come terza piazza pubblicitaria dopo la televisione e il cartaceo, 8,6% degli investimenti complessivi contro il 7,4 della radio.