Pochi giorni fa era arrivata la notizia dell’ok di Bruxelles alla gara che assegnerà, gratuitamente, in Italia, diritti d’uso di frequenze tv in digitale terrestre a nuovi soggetti, il cosiddetto beauty contest. Venerdì scorso il Ministero per lo Sviluppo Economico ha pubblicato il bando e il disciplinare di gara.
Il beauty contest è un’occasione unica per il nostro Paese che può aprire finalmente il mercato della televisione superando lo storico duopolio Rai-Mediaset e tentare di chiudere la procedura d’infrazione avviata nel 2006. Proprio per questo la Commissione europea ha ‘preteso’ che con la gara vengano assegnare le frequenze migliori ai nuovi entranti (lotto A del beauty contest), tra cui Sky Italia di Rupert Murdoch e gli altri pretendenti, e non ai soggetti già presenti sul mercato della tv analogica, cioè Viale Mazzini e Cologno Monzese. Nessun trattamento di favore ai network preesistenti, dunque, ma per le tv locali? Il Pd aveva proposto di «escludere dalla gara i due multiplex del lotto B e di metterli a disposizione delle tv locali per facilitare la liberazione della banda 800 MhZ destinata all’accesso a Internet». Ha spiegato Paolo Gentiloni, responsabile Forum Ict del Partito Democratico. Ma la linea del governo è stata un’altra. E, dunque, «i due multiplex andranno a Mediaset e Rai. Non solo: i due multiplex – continua l’esponente del Pd – assegnati al lotto B sono di gran lunga i migliori, visto che nell’attuale ingorgo di frequenze l’equivalenza tra i sei multiplex è solo sulla carta. I canali predestinati ai due incumbent, il 58 e il 55, sono infatti costituiti da singole frequenze già coordinate a livello internazionale. Gli altri quattro messi a gara dovranno invece fare i conti con possibili interferenze sia da tv locali che dall’estero».
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