È stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 164 del 16 luglio la legge di conversione del decreto contenente la manovra economica approvata in tempi record dal Parlamento. In arrivo misure pesanti per le tv locali che vedono definitivamente sfumare la possibilità di un incremento dell’indennizzo loro spettante dalla liberazione delle frequenze dal 61 al 69 che saranno destinate alle compagnie telefoniche. Il Governo sceglie la via della forza, lasciando al 10% degli incassi dell’asta l’indennizzo per l’esproprio delle frequenze e prevedendo la “liberazione coatta” delle frequenze non liberate entro il termine perentorio del 31 dicembre 2012. Chi entro tale data non libererà le frequenze dovrà corrispondere gli interessi legali sulle somme versate dalle compagnie telefoniche a decorrere dal 1° gennaio 2013. Il Governo infatti anticiperà gli interessi alle compagnie telefoniche per poi rivalersi sulle emittenti locali.
L’unica nota positiva sembra essere il fatto che una quota non superiore al 50% delle maggiori entrate accertate rispetto alla stima dei 2,4 mld di euro saranno riassegnate nello stesso anno al Ministero dello sviluppo economico per misure di sostegno al settore.
Ma gli attesi 2,4 mld di euro arriveranno davvero? Intanto il Tesoro si cautela contro un eventuale insuccesso o un ritardo nei tempi dell’asta. La legge di stabilità, infatti, contiene una clausola di salvaguardia in base alla quale, in caso di scostamento rispetto alle previsioni di entrata, il Ministro dell’economica provvede a una riduzione lineare delle dotazioni finanziarie per le missioni di spesa di ciascun Ministero.